“Every Valley” è il terzo album dei Public Service Broadcasting. Lontano dalle dichiarazioni di intenti dell’esordio “Inform ““ Educate – Entertain” e dalle grandiose avventure spazio-temporali di “The Race For Space” è il ritratto spietato e un po’ nostalgico di un mondo che va’ in pezzi. Il declino di un’industria, quella delle miniere di carbone che per secoli sono state il motore trainante dell’economia britannica, viene raccontato in puro stile Public Service Broadcasting: mettendo insieme sample audio, interviste inedite agli ex minatori e alle loro famiglie, spezzoni di film del British Film Institute. Rispetto al passato però c’è una fondamentale differenza. Questa volta infatti il batterista Wrigglesworth, il multi strumentista JFAbraham e J. Willgoose, Esq. (che dei PSB è fondatore e ideatore) hanno rinunciato alla sterile perfezione degli studi di registrazione dove avevano messo a punto gli album precedenti. “Every Valley” infatti è stato registrato a Ebbw Vale, cittadina mineraria del Galles del Sud.

I Public Service Broadcasting dunque hanno deciso di affrontare il problema da un’altro punto di vista. Meno ovvio, meno scontato di quello dei tanti film e documentari che hanno provato con vario successo a raccontarla la storia complessa delle miniere, di chi ci viveva accanto e per anni ci ha lavorato. Privilegiando il senso di appartenenza che ancora anima una comunità  come Ebbw Vale che sembra quasi sospesa nel tempo, con i suoi musei e i circoli di ex minatori. “Every Valley” è diviso in due parti con “Go To The Road” e All Out” a far da spartiacque. Le prime quattro canzoni raccontano gli anni d’oro delle miniere tra pericoli e orgoglio, ma la certezza granitica di “People Will Always Need Coal” inizia già  a sgretolarsi nella maliconica “Progress” con la splendida voce di Tracyanne Campbell dei Camera Obscura che semina dubbi in salsa dream pop sulla reale bontà  di quell progresso tanto desiderato.

E’ solo la prima delle tante collaborazioni di “Every Valley”. Da “All Out” in poi l’atmosfera cambia, i Public Service Broadcasting iniziano a parlare degli scioperi, delle lotte sindacali contro l’austerity di Margaret Thatcher. Colpisce la presenza di James Dean Bradfield, voce dei Manic Street Preachers, che in “Turn No More” trasforma “Gwalia Deserta XXXVI” del poeta gallese Idris Davies in un inno di resistenza rock. “They Gave Me a Lamp” e “You + Me” sono invece dedicate al ruolo delle donne nelle miniere e nelle famiglie e non a caso sono affidate a voci femminili: Sophie, Gemma e Louise delle Haiku Salut e Lisa Jàªn Brown dei 9Bach in un duetto bilingue in cui per la prima volta canta J. Willgoose, Esq. Il finale è tutto nell’amarezza di “Mother of the Village” e “Take Me Home”, tradizionale canzone dei minatori qui riproposta dal Beaufort Male Voice Choir.

“Se non sei arrabbiato, che razza di persona sei?” dice spesso Ken Loach, che al tragico epilogo dello sciopero dei minatori di metà  anni ottanta ha dedicato il bellissimo documentario “Which Side Are You On?”. J. Willgoose, Esq. si è spesso lamentato della mancanza di impegno politico nelle nuove generazioni di musicisti inglesi, ricordando come non moltissimi anni fa gruppi come Clash o gli stessi Manic Street Preachers non avessero invece alcun timore ad esprimere le proprie idee in musica e nelle interviste. I Public Service Broadcasting non sono certo un gruppo arrabbiato, militante, ma con questo album prendono una posizione chiara e sorprendente, simpatizzando con chi ha perso tutto. “Every Valley” è l’omaggio a un controverso periodo storico raccontato con onestà  e profonda umanità .