Non si sentiva parlare dei Giuradei (coppia di fratelli bresciani dediti ad un cantautorato folk) da un po’ di tempo a questa parte e, inaspettatamente, se ne tornano in questi giorni con un progetto tutto nuovo, arruolando due calibri da novanta dell’indie italiano, Luca Ferrari, il fuoriclasse batterista dei Verdena, e Carmelo Pipitone dei Marta sui tubi alle chitarre.

Dunk il nome del progetto non è altro che l’insieme di queste  personalità  – 1 + 1 + 1 -: il songwriting di Giuradei senior, il tipico e marchio di fabbrica di Ferrari dietro alle pelli e i chitarroni di Pipitone siano essi acustici o elettrici.

Sebbene io abbia apprezzato in passato qualche canzone della discografia dei Giuradei, non ho mai sopportato troppo l’accento bresciano. Probabilmente è giusto che ci sia e si senta, come un’altra qualsiasi inflessione dialettale (vedi romani o napoletani), ma, sinceramente, mi frena un po’, proprio a livello di estetica sonora. Ma al di là  di questo, trovo che il lavoro dei Dunk, nel complesso sia un buon disco, ben arrngiato e sopratutto suonato, ma non poteva essere altrimenti vista la gente coinvolta. Il mondo degli anni ’90 che incontra la psichedelia americana, la voglia di spazzar via quest’epoca recente, fatta di sinth e elettronica, con un album suonato che puzza di sudore, senza paura di alzare le chitarre fino al wall of sound.

Forse mancano un po’ i pezzoni, quelli che ti fanno sobbalzare dal divano durante l’ascolto, mancanza che viene comunque ben mascherata dal collettivo che lavora bene sull’atmosfera generale. Plauso alla produzione per la scelta di usare spesso le voci sporche e distorte, che chi scrive qui apprezza non poco. Nascono così i due singoli “E’ altro” e “Noi non siamo”. L’ottima ballata malinconica, minoreggiante e coinvolgente “Mila” (per il sottoscritto il pezzo migliore del disco), la stralunata “Stradina”, e l’entrante “Avevo Voglia” con l’incipit “Mi basterà  un sogno di danimite” che sintetizza al meglio il disco e la direzione presa dai quattro.

Sicuramente quest’anima verrà  ancor più esaltata durante gli imminenti concerti.