“Musica per noi” è il nuovo lavoro di Pop X ed esce a poca distanza dal primo album “ufficiale” della band/collettivo/progetto. In pochi brani il disco già  si presenta come una vetta, una punta della carriera del giovane gruppo.

Il lavoro non è, come molti pensano, un gioco o un delirio di Panizza, il disco è infatti un cambio di direzione. Una presa di in-coscienza.
Un grido artistico, una voglia di proporre musica seguendo l’ego e contemporaneamente l’alter ego. Un elogio del proprio modo di essere senza pensare al pubblico, al bisogno di generare hype o consenso forzato.
“Musica Per Noi” divide e per fortuna è un disco che porta la critica musicale a parlarsi nuovamente addosso e ad essere in disaccordo.
Anche se ovviamente il concetto stesso di Pop X se ne frega della critica e va per euristiche e strade di pensiero che noi possiamo solo cogliere con un cannocchiale da lontano.

Il disco è una rapsodia divertente, un’onda che può piacere o non piacere, ma che rende l’idea della dimensione reale di Pop X.
Panizza e Co. sono l’effettiva cristallizzazione della creatività , della sregolatezza, sono un James Joyce senza Dublino, ma con la pittoresca Trento alle spalle e nell’attitudine.
Per definire un album di Pop X prendo in prestito una frase da Frederick Wasser, che descriveva Knausgaard: L’autore (in questo caso il progetto) rinnova la grande possibilità  di una vita trascorsa a esplorare il mondo con curiosità  e meraviglia.

“Musica Per Noi” è riscatto, ma anche dolore (come si può sentire in Maturità ), tormento, sberleffo.
Panizza su Facebook aveva scritto una cosa del genere per presentare il suo lavoro: è un disco che se non avessi avuto un’etichetta avrei pubblicato nell’istante in cui fu creato circa sei mesi fa. In questo disco ho voluto esplorare l’invecchiamento, l’idea che invecchiando il mondo mi appare sempre più divertente e deprimente allo stesso tempo: in molti brani mi sono immedesimato in un vecchio e mi sono divertito.

Nello stato dell’autore, produttore, compositore possiamo trovare spunti interessanti: in Musica Per Noi si constata effettivamente che c’è l’idea di esplorare nuove condizioni, una diversa età  e un mondo che è cambiato anche per quanto riguarda le relazioni sociali e il modo del gruppo di percepirsi (Figli di Puttana è una testimonianza di questo). In “Serafino” ci si abbandona anche nel raccontare una relazione d’amore complessa e perversa che comunque ha paura e una scarsa comprensione del mondo, perdendosi in topos come il bosco, l’uragano e la lavata di piatti che seppur semplici innalzano la quotidianità  e la pongono a cavallo tra follia e realtà .

Se il passare del tempo è una strana fissazione che in Pop X sta generando nuove frontiere sonore, ben venga questo focalizzarsi, questo scavare a fondo con innocenza e ironia.
“Musica Per Noi”, per offrire un’immagine, è una corsa in un bosco mentre si cerca di acchiappare un coniglietto buffo ma veloce.

Alla fine del disco, alla conclusione del viaggio, noi ci giriamo indietro e capiamo di essere eterni Donnie Darko.

Il disco non permette scelte intermedie, ma solo radicali. I due voti in ballo sono 0 o 10, tornate all’inizio della pagina per scoprire che POP X stavolta ha meritato un bel 10.