Terzo album, dopo “Dress Up” e “Try To Be Hopeful”, per gli scozzesi The Spook School. Primo inciso per Alcopop! dopo la fine di una tenace etichetta britannica nata nel 1995 chiamata Fortuna Pop!, che ha chiuso i battenti nel 2016 riuscendo comunque in più di vent’anni di onorata carriera a lasciare il segno nell’universo indie grazie a band come Crystal Stilts, The Pipettes, Tender Trap, Sodastream, The Pains of Being Pure at Heart, Allo Darlin’ e molte altre. A proposito di carriera, quella dei The Spook School procede piuttosto bene: negli ultimi sei anni Nye Todd, Adam Todd, Anna Cory e Niall McCamley hanno portato una ventata di buonumore oltremanica, parlando di temi molto seri (diritti dei transgender, femminismo, violenza) con un pungente mix di indie e power pop.

Il 2018 dei The Spook School è cominciato con l’ormai classico calendario (intitolato quest’anno “This Is What I Now Call Sexy”) e prosegue con l’ottimismo di “Could It Be Different?”. Gli appassionati della Cherry Red Records, degli Orange Juice, dei Beat Happening e dei The Pastels troveranno pane per i loro denti in queste undici canzoni. I The Spook School riescono, più che in passato, a mettere in fila ritornelli liberatori (il “Fuck you, I’m still alive” di “Still Alive”) politica (“Bad Year” immancabile riflessione sulla Brexit) e nostalgia jangle pop (“Keep In Touch”, “High School”) con leggerezza e una grinta molto à  la The Buzzcocks.

Divertenti e per nulla rassegnati, i The Spook School non si nascondono e abbracciano senza paura i propri dubbi, le proprie vulnerabilità  (“Sometimes it’s alright to cry” ammettono in “Alright (Sometimes)” “I still hate my body / But I’m learning to love what it can do” canta Nye Todd in “Body”). Potrebbero sembrare pochi i trentaquattro minuti di “Could It Be Different?”, in realtà  sembrano fatti apposta per essere ascoltati a ripetizione. Non inventano nulla i The Spook School ma il loro entusiasmo è contagioso (provate ad ascoltare “I Only Dance When I Want To” senza tenere il ritmo col piedino) e in questo terzo album dimostrano orgogliosamente di essere una band che ormai ha trovato la propria identità .