Ci sono dei dischi che sembrano predestinati in partenza. Le Dream Wife fanno parte di questa schiera di privilegiate e non certo per grazia ricevuta, ma perchè con i singoli, l’attitudine e il loro modo di porsi e presentarsi ci avevano già  convinto (abbondantemente) della loro bravura e del fatto   che il loro esordio avrebbe colto nel segno. Ogni attesa è stata rispettata.

La premiata ditta composta da Rakel Mjöll, Alice Go e Bella Podpadec non sbaglia praticamente nulla e ci tira dentro a forza in un mondo colorato e scoppiettante in cui riot grrrl, Blondie, Bowie, Bangles e pure delle Spice Girls strafatte di Red Bull venono frullate senza tregua con il risultato di avere un disco di una freschezza più unica che rara. Grintose e naturalmente contagiose le tre fanciulle sanno alzare il dito medio alla società , sanno parlare di femminismo in modo sincero, diretto, con tutte le paure e le necessità  del caso che anche la controparte maschile è bene che capisca e comprenda, ma nello stesso tempo hanno quella voglia di fare casino, di divertirsi e di farci muovere con un pop-punk ricco di groove che ci rimanda a un taglio più adolescenziale. Riescono magnificamente a fare tutto molto bene.

L’alchima fra di loro è altissima e l’aria è così satura di scintille melodiche pronte ad esplodere in ritornelli travolgenti a tal punto che ogni brano è pura dinamite, mentre Rakel varia spessissimo sul tema vocale, Alice tira fuori riff chitarristici che esaltano e Bella con il suo basso è come se avesse preso anche il controllo del nostro corpo, impossibilitato a restare fermo.

Se le Dream Wife fossero streghe, beh, sappiate che con questo disco è come se ci avessero dato un biglietto d’ingresso per il loro scatenato sabba indie-pop in cui perdere i freni inibitori: come si può dire di no??!!