di Corrado Cigna

C’era una volta una band chiamata Simple Minds, nel quinquennio 1984/1989 erano la band piu’ famosa al mondo, dopo gli U2. Poi perche’ “c’era una volta” e non “c’e’ tuttora?” Perche’ purtroppo, loro, come molti altri gruppi di quel periodo, per molti (ma non per tutti fortunatamente) sono rilegati alla memoria degli anni che furono, a quei pezzi da stadio, ai “tempi d’oro”.

Beh, vi fara’ piacere sapere (o forse no) che Jim & Charlie (quel che resta dei membri originali della band) sono appena entrati nel 40ennale della loro carriera musicale come Simple Minds (iniziata il 17 gennaio 1978 al Satellite di Glasgow) continuano a fare album, e tour, e continuano a riempire locali di una discreta capienza (di certo inferiore a quella di 30 anni fa”…but still!). Per I 40 anni hanno fatto uscire un nuovo album (“Walk Between Worlds”), sono entrati al # 4 della classifica inglese (prima volta in 20 anni, da “Good News From The Next World”) grazie anche al consenso che un pezzo come “Magic” ha trovato tra le maggiori radio del Regno Unito. E il tour di promozione dell’album non poteva non iniziare che da Glasgow, ma piu’ che tutto, dal leggendario Barrowland. E vuoi non essere presente?

E’ un martedi’ sera semi invernale, ma l’alcool sa riscaldare i corpi (e forse un po meno le menti) dei 1700 che riempiono da subito il locale. Il concerto e’ diviso in 3 parti, “gli inizi”, “il presente” e “le hits”, si inizia puntuale alle 20.15, e la prima parte (per il sottoscritto) vale il prezzo del biglietto stesso. C’era una volta una band chiamata Simple Minds, che prima del quinquennio d’oro era una band post punk, indie, new wave (se non conoscete quel periodo concedetevi l’ascolto dei primi 5 album”…poi ne riparliamo). Anyway, si parte col botto, si parte col synth di “I Travel”, seguita a botta da “Celebrate” (entrambe da “Empires and Dance”), “Love Song” e un’inaspettata “This Earth That You Walk Upon” (entrambe da quella meraviglia che fu “Sons & Fascination”), Jim in splendida forma, Charlie a ruota, e il resto della band prettamente al femminile (menzione speciale per la divina Catherine “The Anchoress” AD alle tastiere e Cherisse Osei alla batteria). La seconda parte e’ tutto il nuovo album, 8 pezzi, 40 minuti, un misto tra echi primordiali, I riffs “classici” e il “nuovo” dei precenti tre album. Spiccano “Magic”, “Utopia”, “Barrowland Star” (dedicata ovviamente a Glasgow e al locale piu’ bello in assoluto) e “Sense Of Discovery”. Il pubblico apprezza, segue attento, pochissimi gli idoti che parlano e se ne fregano dei pezzi che non sono “le hits”. Un applauso di dovere.

E arriva la terza parte, arriva con quel basso che ti entra dritto dentro, quel basso che ti ha fatto conoscere i Minds, quella “Waterfront” che un bambino di 8 anni aveva sentito allo sfinimento, 35 anni fa. Il pubblico impazzito. Seguono “Someone Somewhere in Summertime”, “The American” e “New Gold Dream (81-82-83-84)”. Dopo di che, per il sottoscritto, e’ quasi ora di prepararsi e andare, mi concedo ancora “Sanctify Yourself” (ok avrei preferito “Ghostdancing” o “All The Things She Said”) e poi lascio, sapendo di aver perso i pezzi che “tutti conoscono”. E pure una cover di “Dirty Old Town”, che mi avrebbe rovinato il concerto, perche’ la collego ai Pogues, e la loro inutilita’.

Haste Ye Back (che vuol dire “ci si rivede”), magari la prossima volta di fronte alla Barrowland Star, e mi avvio verso casa con ancora il basso di “Waterfront” che batte dentro.

Scaletta:

Parte Prima
I Travel
Celebrate
Love Song
This Earth That You Walk Upon

Parte Seconda “Walk Between Worlds”
Magic
Summer
Utopia
In Dreams
The Signal and the Noise
Barrowland Star
Walk Between Worlds
Sense of Discovery

Parte Terza
Waterfront
Someone Somewhere in Summertime
The American
New Gold Dream (81-82-83-84)

Encore:
Sanctify Yourself
Alive and Kicking

Encore 2:
Dirty Old Town
Don’t You (Forget About Me)

Photo by Paul Cox