di Alberto Suni

(Fotografie di Alberto Suni)

Se a Settembre Liam ha dovuto fare i conti con un terribile temporale che (sfortunatamente) annullò il live all’Home Festival, questa volta Burian, neve e gelo, non hanno certo fermato il suo ‘As You Were’ tour con tappa al Fabrique di Milano e il Gran Teatro Geox di Padova entrambe sold out da mesi.

Ad aprire i concerti del tour europeo della rockstar mancuniana, i The Sherlocks, un quartetto dal South Yorkshire composto da due coppie di fratelli (Crook e Davidson). Il loro “‘Live for the Moment’, album di debutto uscito nel 2017, sta facendo impazzire tutto il Regno Unito, registrando, a settembre, il tutto esaurito nelle arene. Negli anni passati il quartetto inglese ha partecipato a festival importanti come Reading & Leeds oltre che essere stato open act di band come The Libertines e King Of Leon.
Quello che la band inglese propone è un Brit-Rock diretto e senza fronzoli che si rifà  ai primi Arctic Monkeys e in parte a The Jam, The Courteeners e The Clash. Fatto sta che per i The Sherlocks questa è stata la prima volta in Italia e il pubblico (in entrambe le date) non ha risposto a dovere dinnanzi al loro “muro di chitarre”, rimanendo immobili anche su ballate come “Will You Be There” e “Was It Really Worth It”.
Sia a Milano che Padova, Il cambio palco è stato repentino con di sottofondo qualche classico dei 90’s ultimo dei quali “I Am The Resurrection” dei “papà ” degli Oasis, gli Stone Roses.

Ore 21 esatte, le luci si spengono, parte “Fucking In The Bushes” e cominciano ad entrare Jay Mehler (chitarra), Chris Madden (tastiere), Dan McDougall (batteria), Drew McConnell (basso), Mike Moore (chitarra) e infine il buon Liam con parka ‘Stone Island’ allacciato fino al collo.
Quella che Liam eseguirà  (in entrambe le città ) sarà  la classica scaletta del tour proponendo 8 pezzi degli Oasis (“Rock’N’Roll Star”, “Morning Glory”, “Some Might Say”, “Slide Away”, “Be Here Now”, “Wonderwall”, “Cigarettes & Alcohol”, “Live Forever”) e 8 del suo debut album “As You Were” (“Greedy Soul”, “Wall Of Glass”, “Paper Crown”, “Bold”, “For What It’s Worth”, “Come Back To Me”, “You Better Run”, “Universal Gleam”).

A Milano, Liam sembrava essersi presentato per “fare il suo compitino” e niente più, sembrava che qualcosa non gli andasse bene, non si è capito se fosse colpa del pubblico non sempre presente e il più delle volte interessato a partecipare al live dietro uno schermo piuttosto che consumando la suola delle scarpe, o la location, a detta di qualcuno troppo piccola e per altri, con un’acustica non all’altezza della band inglese. Inoltre, esclusivamente nel capoluogo lombardo, abbiamo assistito alla presenza di Paul “‘Bonhead’ Arthur, membro storico degli Oasis e grande amico di Liam, che, onorandoci della sua presenza su “Cigarettes & Alcohol”, ci ha fatto sentire gli Oasis un pò più vicini.

A Padova l’atmosfera è stata ben altra. Sarà  che il pubblico veneto aveva ancora aperta la “ferita di Settembre”, sarà  che nel nord est sono più abituati al freddo e di conseguenza a “scaldarsi al bar” ma nella terra del Santo la galassia dei vari mods, casuals, ultras ha fatto sentire la sua presenza con cori e goliardia fin dal tardo pomeriggio.

I ‘mads’ padovani devono aver preso alla lettera il tweet pomeridiano dell’ex Oasis: Don’t forget to bring the noise tnight PADOVA as you were LG x.
Liam ha capito fin da subito che questa sera aveva davanti a sè il pubblico “delle grandi occasioni”, quello dei bicchieri volanti, quello del pogo senza sosta e del crowd surfing selvaggio. Sono bastati i primi due pezzi (“Rock’N’Roll Star” e “Morning Glory”) per vedere come la rockstar di Manchester fosse più a suo agio a tal punto che si è messa a dire: You are fucking brillant tonight. Yesterday Milan was sleep. Tutto il live è stato in perenne discesa, si era creato quel feeling tra pubblico e artista che a Milano non è stato sempre presente. Tutte, e dico tutte, le canzoni sono state cantate a squarcia gola, Liam si accorge che sotto i fans stavano dando il 200% e, a differenza del Fabrique, comincia ad interagire con il pubblico, non solo facendogli più volte i complimenti ma cominciando a lanciare tamburelli e maracas.

La più grande critica che (giustamente) è stata fatta a questo ” mini tour” di Liam è sicuramente la brevità  del live proposto, 16 canzoni per poco più di un’ora, in contrasto con il fratello Noel che, nel suo nuovo tour, sta proponendo una set-list di 20 canzoni. Molti altri fans, invece, sono rimasti delusi dal basso livello della band che ha accompagnato il più giovane dei fratelli Gallagher nel lavoro di “As You Were”.

A mio avviso, la scritta ROCK’N’ROLL presente su un palco minimalista e senza fronzoli rappresenta la sintesi dello spirito che Liam ci vuole trasmettere con questo nuovo progetto: semplicità , immediatezza e adrenalina.

Concludo dicendo se volete godervi a pieno un live del “Sex Beatles di Burnage” dovete fare vostro un motto del ’77 del movimento punk che diceva: FOTTETEVENE DELLA QUALITà€ DELLO STRUMENTO E AMATE L’ANIMA DI CHI SUONA. AS YOU WERE.

SET-LIST

01- ROCK’N’ROLL STARR
02- MORNING GLORY
03- GREEDY SOUL
04- WALL OF GLASS
05- PAPER CROWN
06- BOLD
07- FOR WHAT IT WORTH
08- SOME MIGHT SAY
09- SLIDE AWAY
10- COME BACK TO ME
11- YOU BETTER RUN
12- UNIVERSAL GLEAM
13- BE HERE NOW
14- WONDERWALL

Encore

15- CIGARETTES & ALCOHOL
16- LIVE FOREVER

Foto della serata:


Liam Gallagher


Liam Gallagher


Liam Gallagher


Liam Gallagher


Liam Gallagher