di Riccardo Oliboni e Riccardo Cavrioli

Sarebbe bello fare una raccolta delle parole più spesso ricorrenti quando si parla di questo strepitoso esordio che ormai compie ben 30 anni. Probabilmente le più gettonate sarebbero: decadenza, Bowie, Smiths, glam, T-Rex, melodramma, struggimento, fascino, Lou Reed, Nude Records, brit-pop, capolavoro. Non sono certo parole di poco conto. Ci sono dischi sui quali è bello dilungarsi, scriverne e lodarli. Questo è uno di quelli per cui mi accorgo di non trovare le frasi adatte, perchè la catarsi, il viaggio sublime (poetico e sonoro) che ci travolge in modo lascivo, può solo essere ascoltato, anzi, vissuto.

In fin dei conti, cos’ altro si può scrivere su un album che ha ricevuto così tante recensioni in tutti questi anni? Non crediamo di essere nella posizione di aggiungere altro, chiediamo solo, a chi non lo avesse ancora ascoltato o a chi lo avesse sentito solo di sfuggita, di fare un piccolo sforzo e soprassedere alle registrazioni forse un po’ naif e ormai datate, per immergersi nel mondo ai margini della Londra (Europa?) che la band cercava di dipingere e da cui proveniva. E’ pop, alternativo certo, ma popolare nel senso più genuino del termine. E’ la poesia delle periferie, delle council houses. Poesia non solo nelle parole dei testi di Brett Anderson, poesia in ogni nota e battuta.

E’ stata la prima bordata alternativa inglese alle vette delle classifiche allora dominate dal grunge. Poi tutto sarebbe cambiato.

Data di pubblicazione: 29 marzo 1993
Durata: 42:36
Tracce: 11
Etichetta: Nude Records
Produttore: Ed Buller

Tracklist:
1. So Young
2. Animal Nitrate
3. She’s Not Dead
4. Moving
5. Pantomime Horse
6. The Drowners
7. Sleeping Pills
8. Breakdown
9. Metal Mickey
10. Animal Lover
11. The Next Life