Ritroviamo con piacere Marieke Hutsebaut e i suoi Spectors. Li avevamo lasciato nel 2015 con l’album “Light Stays Close”, prodotto da quel Chris Urbanowicz che i più ricorderanno per essere stato chitarrista degli Editors. Ora la band belga ritorna con una line up decisamente rinnovata, in cui praticamente spicca la sola Marieke a dare continuità  con il passato.

Album piacevole questo, in cui il lavoro chitarristico della formazione strizza maggiormente l’occhio al pop, mantenendo comunque su un buon livello il tiro sonico di scuola schoegaze. Ottima la scelta dei singoli “Borderline” e “Only You”, i brani che risultano immediatamente accattivanti e dal taglio più radiofonico, anche se è giusto dire che non in tutto il disco il livello melodico si mantiene così azzeccato, pur risultando comunque ben curato (“Soul”, in particolare, sa il fatto suo!).

Più che “Be My Baby”, potente ma un po’ fine a sè stessa, apprezziamo una “Leader Of The Pack” in cui le chitarre iniziali ci paiono proprio quelle di Urbanowicz nei primi Editors, così come “Death Fugue”, salvo poi abbracciare un percorso meno oscuro.

Bentornata Marieke!