Benchè ancora giovane (28 anni da compiere a novembre), Courtney Marie Andrews non è certo una sprovveduta e ha pubblicato a fine marzo, via Loose Music in Europa e Fat Possum Records e Mama Bird nel resto del mondo, quello che è il suo sesto LP: il disco, che arriva a distanza di meno di due anni da “Honest Life”, l’album che le ha dato maggiore visibilità , è stato registrato a Los Angeles insieme al noto produttore Mark Howard (Lucinda Williams, Bob Dylan, Emmylou Harris, Tom Waits).

Non era facile tornare su ottimi livelli, dopo il buon successo ottenuto dalla precedente fatica, ma la musicista di Phoenix è riuscita a ripetersi e non solo: già  dal titolo possiamo indovinare, ancora prima di aver ascoltato una singola nota, che la gentilezza sarà  nel DNA di questo LP e, alla fine dei 43 minuti di musica, rimaniamo con la stessa sensazione.

La voce della ragazza dell’Arizona è sicuramente la protagonista di questo lavoro: leggera, emozionante, delicata, passionale, intensa, sa sempre trasformarsi al meglio a seconda delle occasioni, descrivendo alla perfezione i sentimenti che incontriamo durante questo gradevole ascolto. Folk, Americana, country, ovviamente più di un pizzico di Saddle Creek, ma soprattutto una grande capacità  di entrare nel cuore di chi ascolta proprio grazie a questa sua particolare tenerezza. I paragoni che Courtney Marie si è guadagnata strada facendo con Joni Mitchell ed Emmylou Harris non sembrano essere buttati lì per caso.

“Lift The Lonely From My Heart” fa parte di quelle canzoni più gentili e toccanti di questo disco: dal ritmo basso e con una strumentazione calma, il brano mette in luce la straordinaria passione che i vocals della Andrews riescono a dipingere in maniera meravigliosa. Interessanti anche gli spunti nella bellissima “Kindness Of Strangers”, dove la chitarra recita una parte importante, ma è il coro, ricco e dal profumo soul, che ci porta verso soluzioni sonore davvero ispirate.

La title-track, “May Your Kindness Remain”, pur essendo più cupa rispetto ad altre canzoni di questo LP, ha un totale senso poetico, che diventa una perfetta introduzione a ciò che verrà , mentre “I’ve Hurt Worse” sembra appena uscita dallo studio di Mike Mogis a Omaha.

Alla fine dell’ascolto si rimane incantati dalle forti emozioni che si sono provate e da questa vasta gamma di sentimenti che abbiamo incontrato durante la strada: il futuro di Courtney Marie Andrews è sicuramente roseo.