Nei giorni in cui molti (moltissimi) saranno a Barcellona per festeggiare i 17 anni del Primavera Sound alcuni di noi si sposteranno qualche km più nord per un festival decisamente più piccolo e meno conosciuto ma che offre una valida alternativa al mega-evento del Parc del Forum.

Questo weekend, dall’1 al 3 giugno, a Nimes, Francia, prende vita la 5^ edizione del This Is Not A Love Song (TNALS), qui vi raccontiamo 8 validi motivi per un weekend musicale (e non solo) in Provenza.

8 – L’astronave Paloma

Paloma

Tutto al TNALS ruota, da sempre, intorno al Paloma avveniristico complesso culturale posizionato alle porte di Nimes. Ad osservarlo dalla Route D’Avignone il centro, inaugurato nel 2012, sembra un’astronave aliena appena atterrata in realtà  è un efficiente multi-sala dedicata essenzialmente ai live con tanto di vasta area esterna annessa. Il TNALS è così uno dei pochi festival europei perfettametne distribuito tra palchi indoor, appunto le 2 sale interne del Paloma più un patio, e outdoor, pensato per esistere in uno spazio costruito ad uso e consumo di arti performative.

7 – TNALS non è il Primavera

TNALS

Capiamoci: il PrimaveraSound, soprattutto quest’anno con la sosta forzata di Glastonbury, è senza ombra di dubbio e in assoluto, il miglior festival musicale europeo. Al tempo stesso però il PS è un evento mastodontico che richiede notevole impegno fisico e mentale.
Qualora per un anno voleste quindi accantonare l’ansia per i sanguinosi clash, km da macinare e folle oceaniche un “‘festivalino’ più a misura di uomo (rilassato) come il TINALS fa assolutamente al caso vostro. 6 palchi posizionati molto vicini tra loro, line-up di livello senza strafare e con rischio sovrapposizioni importanti praticamente azzerato, un numero di spettatori che ancora non genera calche sotto palco o code infinite per qualsiasi tipo di servizio… chi ha detto che un festival deve essere sudore e sofferenza ?

6 – la Provenza



Nimes è nel cuore di una delle più suggestive regioni francesi sarebbe quindi un delitto non concedersi, anche se solo fugaci, gite fuori porta. Complici gli orari del live per nulla pressanti, si entra nel vivo dei live sempre intorno alle 18, in questo weekend lungo avrete la possibilità  di visitare deliziose città  d’arte (Arles, Aix en Provence, Avignone sono facilmente raggiungibli in macchina o treno) ma anche dedicarvi a percorsi naturalistici immersi in sconfinati campi di lavande, nelle Camargue troverete anche i fenicotteri rosa mascotte del TINALS, o persi in impervie e meravigliose calette (zona Calanche nei dintorni di Marsiglia).

5 – i nuovi nomi



Come ogni buon festival che si rispetti anche il TINALS propone una vasta scelta di ottimi talenti musicali pronti a spiccare il volo.
I pochi soldi che porteremo in tasca in questa edizione ci sentiamo di puntarli su questi 3 nomi:

Yellow Days – Svolazzi morbidi e acidi alla Mac DeMarco, voce da aspirante crooner, King Krule ha già  il suo erede e dalle nostre parti ce ne siamo già  accorti in tanti (Yellow Days sarà  in concerto in unica data italiana il 19 ottobre a Milano, Circolo Ohibò).

Cosmo Pyke – Skater, modello, attore (appare nel video di “Nikes” di Frank Ocean) questo diciottenne di Peckham, east London, è un performer precoce svezzato a dosi massicce di blues, jazz, hip hop, e neo-soul. Dopo una manciata di ottimi singoli e 1 EP aspettiamo con impazienza il debutto sulla lunga distanza.

Superorganism – Apprezzati da Iggy pop che li suona in scaletta nel suo programma radio sulla bbc6 e già  ampiamente notati dalla scena alternative, stupiscono con un primo album carico di fragranze rock miscelate alla dance, techno, glam e ecletro pop. Il singolo del disco “Somenthing for your Mind” è un incredibile danza, che se Matisse non fosse stato un pittore ma un musicista avrebbe suonato proprio così. L’album suona benissimo per fare l’amore, per far iniziare una festa nel modo giusto, per fare i ganzi con le ragazze e anche per rilassarsi dopo un’intensa giornata (dalla recensione di “Superorganism” di Beatrice Dusi).

4 – C’è Vince Staples (e non c’è la trap)



In una line-up quasi interamente ‘fagocitata’ dalle chitarre è quasi inesistente lo spazio dedicato a rap/hip-hop e derivazioni varie. Al protègè di Kendrick Lamar Vince Staples il compito quindi di rimediare a questo evidente (l’unico) ‘buco’ di cartellone con una performance che solo pochi mesi ha letteralmente infiammato il Coachella.
Nessuna traccia invece del (non)genere che in questi mesi spopola in Italia e al Primavera (con gli headliner Migos), la trap, e di questa mancanza, a differenza di sopra, non possiamo che gioire.

3 – I PHOENIX CHE CANTANO “TI AMO” AI FRANCESI



La band orgoglio transalpino porta sul palco del TINALS l’ultimo disco “Ti Amo” (leggi la recensione) autentica dichiarazione d’amore al nostro paese a alla Dolce Vita.
Godersi Thomas Mars cantare, con cadenza parigina, frasi e parole come Ti Amo, gelato, Battiato, fior di latte, Michelangelo ad un pubblico quasi esclusivamente francese avrà  un gusto del tutto speciale, soprattutto in questi mesi di depressione nazionalistica legata all’ ignobile non partecipazione dell’Italia ai prossimi mondiali di calcio.

2 – LE CHITARRE



Amanti di chitarre e ampli quest’anno più che mai il TINALS sarà  casa vostra.
L’attacco sonico a colpi di feedback e distorsioni è guidato da due autentiche istituzioni in materia come Jesus And Mary Chain e Breeders seguite a ruota da Ty Segall e la sua banda di californiani fuori di testa (l’inseparabile Freedom Band e i Flat Worms).
L’hardocre lo serve invece Mike Patton, presente con il supergruppo Dead Cross, mentre altri muri del suono rumorosi saranno innnalzati da Deerhunter e Idles.
Se poi avete bisogno di riposare le orecchie senza rinuciare alle 6 corde potete sempre rifugiarvi nelle confortanti ballate di Father Joh Misty, nel dream-pop chitarristico dei Cigarettes After Sex, nel rock folle e cabarettistico degli inossidabili Sparks.

1 – c’è Beck



“Colors” (leggi la recensione) è il classico disco spacca fans. Da un parte i borbotii di chi non perdona all’artista losangelino la rotta estremamente pop mainstream imboccata dall’altra l’entusiamo di chi invece saluta questo lavoro come ennesima prova di un talento difficile da imbrigliare in generi ed etichette. Su un fatto però dovremo essere tutti concordi: Beck si presenta in Europa con il suo album più festivaliero. “Dreams”, “Colors”, “Seventh Heaven” sono autentici singoli-bombe che siamo certi dal vivo non sfigureranno al fianco degli immancabili cavalli di battaglia (“Devil’s Haircut” e “Loser” su tutti).
Beck approda questa estate nel vecchio continente per poche selezionate apparizioni live, il TINALS è una di queste.

Qui consultate l’intera line-up che andrà  in scena la prossima settimana dall’1 al 3 giugno: