di Michele Nicoli

Si potrebbe gridare al miracolo, ma tutti, nella sala stracolma del Locomotiv Club, ci limitiamo a gridare i titoli dei brani che compongono la discografia della band di Louisville.
Ed è cosi che il pubblico presente dà  il suo caloroso benvenuto al ritorno sul palco dei June of 44.
Scioltisi nel 2000, approfittano del ventesimo anniversario di “Four Great Points”, terzo di quatto clamorosi album, per un mini tour di quattro date in Italia.
 

Si presentano sul palco perfettamente in orario, sorridenti, leggermente tesi e quasi per nulla invecchiati.
Ci sentiamo tutti avvolti immediatamente in quel sound che conosciamo ma che non è mai stato cosi intenso. Spiegare cosa significa aspettare cosi tanto è veramente difficile, bisognava esserci. Punto.
Nel suo avanzare, la scaletta dei brani ci avvolge, emoziona e incanta, i livelli di concentrazione e ammirazione sono alle stelle e la risposta della band regala una performance praticamente perfetta.
 

Su una base ‘alternative-jazz-rock’, la band riesce a creare dinamiche musicalmente e fisicamente impressionanti,fra i momenti calmi e quelli aggressivi e nel live queste dinamiche sono ancora più cariche e accentuate.
 

Diciannove anni sono tanti, ma, in questa serata bolognese, la nostra pazienza è stata più che premiata.