Manca appena una settimana all’uscita del secondo LP di Fantastic Negrito, “Please Don’t Be Dead” e il cinquantenne musicista statunitense di origini somale si trova in Italia per tre date: lui stesso racconterà  al folto pubblico che riempie oggi il Cortile Del Casalone, in questa prima sera della versione Summer del Covo Club, che qualcuno non voleva portarlo in Italia, ma è stato proprio lui a insistere, dimostrando alla fine di avere ragione. Desio, Bologna e Roma, infatti, hanno risposto molto bene trasformando il suo breve tour italiano in un vero e proprio trionfo.

Nato nel Massachusetts in una famiglia molto numerosa, si è trasferito a Oakland, California, quando aveva appena dodici anni. La sua storia è piuttosto lunga e molto triste: spacciatore di crack fin da una giovane età , dopo aver pubblicato il suo primo LP, “The X Factor”, nel 1996 per la Interscope, come Xavier (che è poi il suo vero nome), tre anni più tardi Dphrepaulezz ha purtroppo subito un gravissimo incidente automobilistico, che lo ha tenuto in coma per ben tre settimane. Abbandonato dalla nota etichetta discografica statunitense, Fantastic Negrito è tornato a fare musica, con questo nuovo moniker, solo nel 2014, quando ha realizzato un omonimo EP, che ha precedutto il suo esordio sulla lunga distanza, “The Last Days Of Oakland”, uscito un paio d’anni dopo.

Stasera sarà  sicuramente interessante vedere cosa ci saprà  proporre live, mentre il pubblico bolognese non si è fatto spaventare dalle condizioni meteo, non particolarmente favorevoli, ed è accorso piuttosto numeroso per supportarlo.

Accompagnato da quattro musicisti, Dphrepaulezz sale sul palco della venue di viale Zagabria puntuale, proprio qualche attimo dopo le nove e mezzo: è la nuovissima “Bad Guy Necessity”, primo estratto oggi dal nuovo album, ad aprire la serata. Dopo un breve intro strumentale dal sapore funky, il brano viaggia, senza paura alcuna, tra binari blues, soul e funky, mentre Fantastic Negrito scalda la folla con la sua incredibile voce e balla.

Il party continua con “Nobody Makes Money”, una vera e propria bomba funk, supportata da una batteria esplosiva che esalta ulteriormente i presenti, mentre “A Cool November Street”, rallenta i giochi per un po’. “Hump Thru The Winter” è, invece, un brano rock, con alcuni assoli di chitarra blues, precisi e decisi, la nuova “A Boy Names Andrew” ha un bellissimo coro r’n’b di rara potenza; in seguito c’è spazio anche per la lenta e romantica “Rant Rushmore”, che lascia, però, spazio a un ritornello intenso.

Nell’encore, invece, Fantastic Negrito ci fa ascoltare anche il recente singolo “Plastic Hamburgers”, che ci ricorda la carica e l’adrenalina dei pezzi più rock e tirati di Lenny Kravitz ed è poi accompagnata da qualche coro soul.

E’ passata oltre un’ora e mezza, non ci siamo quasi accorti della pioggia, che è caduta più volte, anche se mai intensamente, e la serata è andata oltre ogni più rosea aspettativa: Fantastic Negrito ha dimostrato di riuscire, grazie alle sue ottime qualità  vocali, a passare da una tonalità  all’altra con grande facilità  e la sua band ha saputo ben supportarlo in questo mix di generi, che ci ha ricordato in più di un’occasione Prince. Il suo live sa regalare la giusta dose di energia e divertimento: se dovesse ripassare in Italia nei prossimi mesi, non possiamo che consigliarvelo.