Attiviamo il radar e scandagliamo in profondità  un universo musicale sommerso. Ogni settimana vi racconteremo una band o un artista “‘nascosto’ che secondo noi merita il vostro ascolto. Noi mettiamo gli strumenti, voi orecchie e voglia di scoperta, che l’esplorazione abbia inizio (e mai una fine)”…

Nascono in modo un po’ strano gli Absolutely Yours di Brooklyn. Al termine della loro unione sentimentale Bridget Collins e Jeffery Klonoski non decidono di mandarsi a quel paese e chiudere i rapporti, ma anzi, aprono a una collaborazione musicale che si concretizza proprio nella nascita della band. Il 2015 è l’anno dell’ EP omonimo, che presenta questo indie-rock venato dream-pop, con angoli smussati e buon ritmo. Molto delicata “Let It Ride”, quasi un folk-pop dalle suggestioni autunnali.

Nel 2017 esce il primo album vero e proprio della band che nel frattempo vede sempre più ridotto il contributo di Klonoski, che da li a poco lascerà  il gruppo. Ci sono anche due membri nuovi, ovvero Max Currier al basso e Matt Addison alla batteria. “Princess Plum” è una vera delizia, così gentile ed etereo che a tratti sembra proprio proprio di sognare ad occhi aperti. Rispetto all’EP precedenti i ragazzi di Brooklyn si sono fatti più carezzevoli, con i ritmi bassi che accompagnano ovattate chitarre e la voce dolcissima di Bridget. Impossibile non lasciarsi cullare da simili onde.

2018. Al gruppo si aggiunge Ben Jones e il 25 maggio esce il mini-album “Impossible Bouquet”, che in sei brani ci rimarca la bontà  del progetto Absolutely Yours. Il suono rimane sempre dolcissimo e impregano di magia onirica, come nel brano “Something Else”, ma fa capolino anche una vitalità  e una fisicità  maggiore, che mantengono intatta la purezza del suono, rendendolo però appena più corposo (“Swan Dive” e “Diagonal Lines”). Vera perla dell’intero lavoro è “Take A Day Off”, che si muove dolce e avvolgente per trovare un ritornello così incantevole che ci porta dritti nel paradiso del pop: incanto in musica quando sfuma in riverberi dream-pop nel finale.

Decisamente “Impossible Boutique” è il miglior lavoro di una band che, in 3 anni, ha fatto davvero dei passi da gigante in avanti. Complimenti!