E brava la Slumberland che, con la solita sagacia musicale, mette sotto contratto i neozelandesi/americani Smokescreens, guidati, in particolare, da Chris Rosi e Corey Cunningham (anche se ormai la band è un quartetto a tutti gli effetti con l’aggiunta del batterista Brice Bradley e della bassista Jenny Moffett).

Il loro è un sound davvero classico, quello che sa far battere il cuore ai dannati nostalgici come il sottoscritto, ma che in realtà  potrebbe fare breccia anche nelle orecchie più giovani e meno navigate in fatto di power-pop, jangle e della storica Flying Nun. Qui si va a pescare in territori che potremmo definire a metà  strada tra la generazione C86, i primi REM e il Paisley Underground, con grande padronanza e rispetto per la materia guitar-pop così come per la melodia.

Ci manca il fiato a star dietro a perle come “Jolly Jane” (molto Veronica Falls), mentre scosse elettriche ci fanno sbandare in “Someone New”, mentre poi ecco ballate come “Buddy” che si tingono di classica popedelia o ancora una “Fool Me” dove pare di stare in territori Yo La Tengo. Posso dirvelo? Addirittura nei pezzi più tranquilli i nostri sembrano quasi avere una marcia in più…ma forse sono solo io che sto diventando romantico con l’estate!

Comunque, il primo che mi viene a dire che le chitarre nel rock sono morte si becca un cazzotto in faccia.

Photo Credit: Gina Cylne