Seconda edizione per la versione francese del Lollapalooza, tenutosi ancora all’Ippodromo di Longchamp, periferia di Parigi.

Buona l’organizzazione e l’acustica, il tutto aiutato da una situazione meteo perfetta.

Sabato 21

Nothing But Thieves: Troppo puliti per essere da rock duro, troppo acerbi per qualcosa di più impegnato. Ma piacciono, le melodie ci sono, si potranno fare.

Black Rebel Motorcycle Club: Oltre trenta gradi, ma jeans nero, stivale e giubbotto di pelle; i pistoni spingono nei cilindri.

Kaleo: Un buon rock leggero con i giusti accenti blues e country, non grandissimo spessore, ma coinvolgente il giusto.

Bastille: Marcatamente, eccessivamente pop.

Kasabian: Le ultime virate elettro-dance sono discutibili, riescono comunque ad intercettare la presa del pubblico soprattutto con i pezzi più storici e dalle venature militaresche.

Paul Kalkbrenner: Un DJ  nemmeno troppo originale, con una hit (“Sky and Sand”) che manda in brodo di giuggiole tutto lo stage.

Depeche Mode: Dave Gahan è tutt’oggi uno degli animali da palco più velenosi in circolazione.

Domenica 22

Stereophonics: Kelly Jones e soci sono perfetti per aprire un primo pomeriggio soleggiato

Noel Gallagher and The High Flying Birds: ‘The Chief’, ed è subito 1995. Tra repertorio proprio e alcuni pezzi Oasis scalda, senza una particolare presenza scenica, i fedelissimi presenti. Certo che si sente, eccome, la mancanza di qualcuno

Parov Stelar: Bravi, divertenti, ballerecci.

The Killers: Non sono più una rock band, purtroppo, ma uno show pop tout court.

Gorillaz: Albarn è in forma, il progetto funziona ed è perfetto nella dimensione live. In chiusura con “We Got The Power” salgono sul palco anche Noel Gallagher e Jhenny Beth delle Savages.

à  bientà´t !