Pochi lo sanno, eppure una delle canzoni più celebri della storia della musica contemporanea, “Like a Rolling Stone”, non era che lo stralcio che il futuro Premio Nobel per la Letteratura Bob Dylan aveva estrapolato dal libro che stava scrivendo giusto alla metà  degli anni Sessanta.

Destino bizzarro, talvolta, quello delle canzoni epocali, ma senza dubbio fortunato. Così come fortunata fu la storia di Highway 61 Revisited, l’album crocevia della trilogia elettrica di Dylan, iniziata con “Bringing It All Back Home” e conclusa da “Blonde on Blonde”. La Highway 61 parte dal Minnesota, lo Stato natale di Bob Dylan, e arriva fino alla foce del Mississippi, tagliando in due l’America da nord a sud. è di fatto la strada del blues, così come la immagina il menestrello di Duluth, e a lui ““ ancora giovanissimo ““ spetta il compito di riscrivere la storia. Anzi, di rivisitarla.

Sono gli anni della svolta elettrica, appunto. L’esibizione al Festival di Newport è avvenuta da poche settimane e l’eco di quel discusso concerto accompagnato dalla band è ancora vivissima. Niente comunque in confronto all’eredità  che Highway 61 Revisited lascerà  ai contemporanei e ai posteri: la svolta dylaniana dal cantautorato folk alla nuova impronta rock devia per sempre il corso della musica tutta. Il disco usciva il 30 agosto del 1965, e in occasione di tale anniversario il team di creativi di Stampaprint Srl, azienda leader nella stampa di biglietti da visita, ha realizzato un’immagine che riassume tutta una serie di informazioni legate all’album. Un ottimo modo per ripassare un capitolo cruciale nella storia del rock.

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Highway 61 Revisited

Highway 61 Revisited