Richard Hawley (Longpigs, Pulp) manda in stampa i due live eseguiti alla ‘Peak Cavern’ vicino Sheffield, antro naturale, chiamato ‘Devil’s Arse’ dai locali, per via degli inquietanti rumori provocati dall’acqua quando vi scorre. Tra gli altri vi hanno suonato anche Jarvis Cocker (Pulp) e The Vaccines. In realtà  il primo live, quello del 2008, è la ristampa di un bootleg ufficiale.

Ciò che caratterizza i due set sono le scelte di Hawley nel tracklisting: anzichè dei greatest hits live o performance per promuovere l’ultima pubblicazione, il cantautore di Sheffield adegua il suo repertorio, per sposarlo alla magia naturale della location, offrendoci uno spaccato molto intimo e al tempo stesso evocativo. Ho contato appena 6 singoli su 27 canzoni totali. Poche le cover, tra le quali trova spazio una bella versione di “Silent Night” che non cade mai nello stucchevole.
Le differenza principale, invece, sta nella strumentazione: nel 2008 la band era al completo, nel 2017 il set è più acustico.

I punti a favore delle pubblicazioni sono la raffinatezza dei suoni e la possibilità  di apprezzarne lo scostamento rispetto alle registrazioni in studio più curate e patinate.
Le versioni di “Serious” dal 2008 e di “Tonight The Streets Are Ours” dal 2017 sono, a mio parere, i momenti più riusciti, mentre, come unica pecca, mi sento di segnalare la mancanza di canzoni a cui sono affezionato e che sarebbero entrate in pieno (a mio avviso) nel mood del ‘Devil’s Arse’ (perdonate il freddo elenco): “Tonight”, “Somenthing Is”, “The Ocean”, “Coles Corner”, “I Still Want You” e “There’s A Storm Coming”.

Come sempre, comunque, totale rispetto per Richard Hawley e peccato che nessuno abbia il coraggio di portarlo in Italia.