Singolare protesta di alcuni big nell’ambito della musica inglese. I membri di Blur e Suede, ma non solo, hanno formato una secie di supergruppo per protestare contro i “parassiti” giganti della tecnologia, in una campagna per ottenere una migliore remunerazione per i musicisti. Brett Anderson, Dave Rowntree, il batterista dei Blur e Newton Faulkner hanno eseguito “Wake Up” degli Arcade Fire, fuori dal quartier generale di Google a Londra. Chiaramente la protesta era rivolta alla povertà  di diritti che arrivano dai passaggi su YouTube (che paga molto meno rispetto a Spotify e Aple Music).

A questi protagonisti si sono aggiunti Ed Harcourt, Crispin Hunt (ex voce dei Longpigs) e Madeleina Kay. L’idea è di protestare ancora, affinchè i deputati votino la direttiva sui diritti d’autore dell’UE, che migliorerebbe le entrate pagate dalle grandi aziende tecnologiche agli artisti di piccole dimensioni.

Anche Paul McCartney ha scritto una lettera a sostegno della campagna #LoveMusic, affermando: “Abbiamo bisogno di un Internet che sia equo e sostenibile per tutti“. Da par suo YouTube ha detto di aver pagato circa 1 miliardo di dollari ai musicisti e alle case discografiche l’anno scorso.