Dopo oltre due anni da “Hitch”, lo scorso weekend i Joy Formidable sono tornati con questo quarto LP, pubblicato da Hassle Records.

La press-release ci fa sapere che questo nuovo disco è stato registrato nel loro studio di registrazione mobile, mentre la band gallese stava girando il mondo “dalle colline del loro nativo Galles ai canyon color arcobaleno dei territori tra Utah e Arizona”, dove vive ora la frontwoman Ritzy Bryan.

Dopo il mezzo falso con il loro lavoro precedente, il trio di Mold, Galles cerca di espandere il suo sound e ritrovare la forma migliore per questo nuovo LP.

Iniziamo con “Y Bluen Eira” e subito ci sorprendono rumorosi synth, che non ricordiamo di aver ascoltato molto spesso in passato nei brani dei Joy Formidable: non sempre gradevole, la opening-track, con i suoi canti dal sapore tribale e le sue percussioni esplosive, ci spiega immediatamente cosa dobbiamo aspettarci dal disco.

I suoni furiosi e i grandi ritmi proseguono anche nella successiva “The Wrong Side”, una delle migliori tracce del disco, in cui una melodia dreamy, accompagnata anche da ottimi synth, delizia le nostre orecchie sopra al rumore provocato dalla chitarra.

Per prenderci una pausa dal forte noise della band gallese, “All In All” sembra perfetta: piuttosto lunga (quasi sei minuti), la canzone posta (forse appositamente) al centro del disco ci regala gentili e delicate melodie, trasportandoci in luoghi lontani e preziosi, attraverso la dolcezza della voce di Ritzy.

Siamo dei romanticoni e vi andiamo a parlare ancora di un pezzo tranquillo e sognante, “Absence”: qui i vocals della Bryan sono accompagnati dal suono leggero del piano, prima di un saggio uso dell’elettronica nel finale, che non rovina, anzi arricchisce il tono del brano.

I pesanti riff di “What For” sono davvero pericolosi e intensi, mentre “Dance Of The Lotus”, pur con una linea di synth a nostro avviso un po’ troppo pesante nell’economia del pezzo, sa creare un’atmosfera davvero convincente, cortesia della sezione ritmica della sezione ritmica composta da Rhydian Dafydd (basso) e Matthew James Thomas (batteria).

Non perfetto in tutti i momenti, questo quarto lavoro sulla lunga distanza dei Joy Formidable è comunque gradevole, potente, adrenalinico e soprattutto capace di disegnare melodie davvero incantevoli: la promozione per il trio gallese è meritata.