All’inizio di ottobre è uscito, per La Barberia Records e Vaccino Dischi, “Arto”, il secondo album di Setti, che è tornato dopo cinque anni e mezzo dal precedente, “Ahilui”.

Il musicista modenese lo ha presentato con un bel concerto al Mattatoio di Carpi e subito dopo è partito per un nuovo tour che lo sta portando in giro per l’Italia, sia da solo che accompagnato da una band più o meno larga a seconda delle occasioni.

Questa sera ci troviamo a Montecchio Emilia a poca distanza da Reggio Emilia e da Parma: il concerto fa parte della rassegna Concerteeno, che si tiene al Bainait, un circolo Arci situato nella piazza centrale del piccolo paese emiliano. Si tratta di un ristorante dal lungo corridoio che si chiude con un palco decisamente suggestivo.

Sono passate le undici e mezza già  da alcuni minuti, quando Nicola, stasera supportato dalla seconda chitarra di Luca Lovisetto dei compagni di etichetta Baseball Gregg, sale sul palco della venue reggiana.

Il set inizia in solo con tre vecchi brani: il primo è “Zoo”, che ci mostra subito il lato malinconico del musicista modenese, ma allo stesso tempo anche la sua sincerità  e la spensieratezza dei suoi testi e un certo senso di intimità , sicuramente rafforzato dalle dimensioni non esagerate del locale emiliano.

Luca si aggiunge a partire da “Stanza”, la opening-track del suo nuovo album, “Arto”: la poesia dolce-amara di Setti è assolutamente apprezzabile con quel ritmo tranquillo e le due gradevoli chitarre che supportano la sua voce.

Ogni pezzo ha la sua storia o qualche fatto a cui è legato e che Nicola, con la sua proverbiale simpatia e ironia, ci racconta come introduzione: più lenta rispetto alla versione sul disco, “Iowa”, seppur triste, mette in luce inaspettati momenti più dreamy grazie alla chitarra di Lovisetto, che aggiunge un qualcosa dei Baseball Gregg all’interno del brano (e ciò accadrà  anche in altri momenti della serata).

Il duetto su “Barbecue” è con Luca, invece che con Valentina Gallini (Avocadoz, Tacobellas) come nell’originale, mentre “Bestia” sembre decisamente riflessiva e nostalgica, ma scopre un’inaspettata e assai preziosa leggerezza.

“Presente” ha un sapore punk, anche se ovviamente la sua dimensione è forse meno completa in questa versione, e Lovisetto che suona la batteria aumenta in maniera decisa il ritmo del brano, aggiungendo una gradita spinta propulsiva.

Visto che siamo vicini alla stagione festiva, ecco la nuovissima “Click Baita”, appena pubblicata sulla compilation natalizia di “Polaroid ““ un blog alla radio” di Enzo Baruffaldi: semplice, deliziosa, tranquilla, anche questa canzone è comunque ricoperta da un sottile velo di malinconia di cui il buon Setti non riesce a fare a meno, nemmeno a Natale.

Dopo la cover di “Chiodi” di Wolther Goes Stranger dai vocals passionali, ci pensa “Seppia” a chiudere questo lungo set: un piccolo inno dalla provincia dove i sentimenti colorati in bianco e nero la fanno da padroni.

Settanta minuti di malinconia, spensieratezza, divertimento, intimità , riflessione, semplicità , dove ognuno dei presenti si è sentito come a casa e si è potuto riconoscere in più di uno dei testi dei pezzi di Setti: davvero una serata gradevole.