Quanto ha imparato Sal Abruscato dalle sue esperienze con Type O Negative e Life Of Agony! Questo figlio di Brooklyn ha un CV di tutto rispetto, ma sopratutto ha respirato a pieni polmoni quell’aria malsana e oscura che emergeva dalle band citate, questo ha fatto si che gli A Pale Horse Named Death potessero davvero avere una marcia in più in ambito gothic-hard-rock. D’altra parte, andare a scuola da uno come Peter Steele, beh, ditemi voi se non è qualcosa che segna indelebilmente (e mettiamo subito in chiaro che il cantato di Sal non vuole imitare quello di Steele, mostrandosi più pulito e con meno accento diabolico).

Sempre più la formazione di Brooklyn sta trovando una sua strada personale, in cui sulfurei vapori doom s’incrociano con cattivi sguardi di rabbioso hard-rock, mente l’atmosfera che ci circonda è quella che si potrebbe trovare intorno alla famosa ‘Casa degli Usher’ descritta da Edgar Allan Poe.

Si chiaro, non siamo di fronte a dei Type O Negative parte 2, manca, come dicevamo, quel lato più luciferino della band di Peter Steele, così come la parte melodica non è certo a quei livelli (lo stesso Steele diceva che i suoi TON potevano essere definita un incrocio tra i Beatles e i Black Sabbath), mentre qui viene più potenziato un lato doom rock, circolare, malinconico e decadente, che, a tratti, non brilla di grande varietà , bisogna essere sinceri, ma il disco, nella sua visione d’insieme, è assolutamente positivo e coinvolgente per chi ama queste sonorità .