Quante volte mi sono chiesto il significato di quella testa in un bidone e quante risposte mi sono a dato a seconda della giornata, dell’umore o del brano dei Therapy? che in quel momento stavo ascoltando. La testa nascosta come gli struzzi, per non vedere i problemi o il marcio che ci circonda; una disperata necessità  di nascondersi, eliminando giusto la faccia, elemento riconoscibile per eccellenza, perchè nessuno possa etichettarci, giudicarci; una testa in un bidone per vomitare, perchè tutto quello che ci circonda fa schifo. E queste sono solo tre delle ipotesi che mi facevo.

Perchè “Troublegum” è un disco d’impatto, di quelli che ti fa muovere la testa e i piedi, ma è anche un disco che ti fa pensare, che ti destruttura mentalmente. Un disco capace di inglobare alla perfezione quello che gli anni ’90 potevano offrire, fossero pulsioni grunge, impatto metal, profumi hardcore e carica noise che derivava anche da un loro passato più industrial, che però in questo disco viene sicuramente stemperata. E il bello è che tutto veniva dannatamente filtrato in modo catchy e melodico (senza sputtanarsi mai, attenzione), in modo che fin dal primo ascolto la (presunta) semplicità  di quei brani stabilisse un legame empatico con l’ascoltatore. Se il lato musicale era questo, c’era anche tutta una dimensione vitale, formativa e realistica anche nei testi in cui Andy (che due anni prima se ne usciva con “James Joyce is fucking my sister“) butta dentro ansie, paure, ironie beffarde e una sanità  psichica che a tratti sembra davvero labile, sopratutto quando si a che fare con le donne. L’adolescenza che crea disagio e destabilizza e il tutto viene tradotto in musica: molti artisti dicono di essersi lasciati ispirare da questi anni così importanyi, non molti però ottengono simili risultati e un simile impatto.

Meno groove rispetto al passato nelle ritmiche di Fyfe Ewing (batterista pazzesco, poco da fare!), ma un taglio più classico da questo punto di vista che però viene supportato da una scrittura variegata e felicissima di un terzetto che sapeva sfuggire alle etichette più immediate, lavorando decisamente bene su più fronti sonori, che spaziano dalla cupezza dei Joy Division (omaggiati nella magistrale “Isolation”, ancora oggi un classico dei loro live) all’esplosività  sonora degli Husker Du, passando per una versione completamente deragliata e deragliante dei Pixies strafatti di psicofarmaci. Chris Sheldon alla produzione poi è in evidente stato di grazia! Capirete che qui c’è tanto di quel materiale che nascondere la testa in un bidone, beh, è il minimo.

Un grande disco anche a distanza di 30 anni!

Therapy? – Troublegum
Data di pubblicazione: 7 febbraio 1994
Registrato: Black Barn Studios, Surrey, England; Livingstone Studios, London, England; Chipping Norton Recording Studios, Oxford, England; Rak Studios and Church Studios, London, England
Tracce: 14
Lunghezza: 45:37
Etichetta: A&M
Produttori: Chris Sheldon

Tracklist:
01. Knives
02. Screamager
03. Hellbelly
04. Stop It You’re Killing Me
05. Nowhere
06. Die Laughing
07. Unbeliever
08. Trigger Inside
09. Lunacy Booth
10. Isolation
11. Turn
12. Femtex
13. Unrequited
14. Brainsaw