Erano anni che aspettavo di vedere Anna Calvi esibirsi dal vivo. Ho atteso, paziente, e finalmente qualcuno ha esaudito le mie preghiere. Il nuovo album, “Hunter”, è arrivato come una cometa di fine estate il 31 agosto 2018. E chi dice nuovo album dice automaticamente nuovo tour.

Finalmente avrei avuto l’occasione di assistere ad un suo concerto! La verità , però, è che non sapevo assolutamente cosa aspettarmi da un live di Anna Calvi. Sarebbe stata all’altezza delle speranze che avevo lasciato decantare per tutti quegli anni? Ci sarebbero stati i fuochi d’artificio? Sarei rimasta con l’amaro in bocca? Un’attesa così lunga fa aumentare esponenzialmente le aspettative.

à‰ a Bordeaux, precisamente al Rocher de Palmer, che la cantautrice inglese è venuta a stregare il pubblico dopo una lunga pausa dal panorama musicale. Accompagnata da soli due musicisti, Anna Calvi emerge pian piano da dietro le quinte. Lascia avanzare il batterista e la pianista e si trascina con la sua chitarra al centro del palco. Pantalone nero, camicia rossa di raso, fantastici stivali bianchi. La cantante è tornata a calcare i palchi per promuovere il nuovo disco e non ha dimenticato a casa la divisa cromatica che siamo abituati a vederle addosso da sempre.

Il brano d’apetura del concerto è “Hunter”, una meraviglia vellutata. La chitarra dell’artista a tratti ci accarezza e a tratti ci prende a schiaffi. Luci rosse ed atmosfere soffuse. Anna Calvi ci ammalia con un’esecuzione perfetta e delle spalle che sussultano seguendo le corde del suo strumento.

Segue un’aggressiva “Indies or Paradise”, dove l’artista piega completamente la chitarra al suo volere. Note strazianti ed improvvisi sussurri rochi. “As a Man” è il campo di battaglia delle luci folgoranti. I bagliori prendono in pieno la cantante mentre esegue il terzo singolo estratto dal nuovo album.

“Wish” fa piombare la platea nell’oscurità  più cupa. Per ritrovare la luce bisogna seguire i lancinanti acuti   e la Fender in fiamme della cantautrice. Sembra di assistere ad un esorcismo. “Away” è l’esatto opposto, cola dolce come il miele. Calvi procede con “Swimming Pool”: una vera gioia per le orecchie, un racconto d’ombre e desiderio.

“Suzanne & I” e “I’ll Be Your Man” mi abbracciano e mi fanno tornare indietro nel tempo. “Don’t Beat the Girl Out of My Boy” ci regala un’Anna Calvi letteralmente in ginocchio, che si contorce tra cavi, microfono e capelli, completamente preda della sua euforia musicale.

Perfettamente cosciente della sua presenza scenica, la cantante posa per i fotografi ufficiali e per il pubblico. Lo fa senza perdere un attimo di vista la qualità  del sound, che difatti resta impeccabile.

“Alpha” chiude il live prima del bis. La chitarrista suona quasi tutto il pezzo piegata in due, alternando spasmi a slanci improvvisi, spesso strisciando per terra. L’esecuzione si conclude con un’Anna Calvi stesa per terra, stremata.

Dopo una breve assenza la cantante riappare sul palco, sola, raggiungendo il microfono con placida lentezza. L’encore si apre con “Eden”, uno dei pezzi più intimi ed evocativi del nuovo disco. Segue “Desire”, che arriva inaspettata, come un fulmine che attraversa il corpo. Prepotente e viscerale, la voce di Anna Calvi s’inerpica lungo le pareti del Rocher de Palmer. Una delizia indescrivibile.

Nessun dubbio: le mie aspettative sono oltremodo soddisfatte.