Nate nel 2013, le Girlpool hanno finora pubblicato un paio di album e un EP: “What Chaos Is Imaginary”, che arriva questo weekend via Anti- Records ed è stato prodotto dalla stessa band statunitense insieme a David Tolomei, è dunque il loro terzo lavoro sulla lunga distanza e porta nel mix alcune novità : la prima e, senza dubbio la più importante, è il processo creativo.

Questa volta, infatti, le due californiane, al contrario che in passato, hanno deciso di scrivere in maniera separata l’una dall’altra per poi ritrovarsi insieme nel momento in cui lo ritenevano più opportuno: il duo losangelino, però, ha ancora lavorato insieme nella fase di produzione del disco e sugli arrangiamenti della sua musica.

Probabilmente la cosa che maggiormente si nota sin dal primo ascolto è il cambio di voce di Cleo Tucker, dovuto alle sue cure di testosterone, e ciò da sicuramente la possibilità  alle Girlpool di esplorare nuovi territori, ma non crediamo che questa sia l’unica novità : partendo da qui notiamo come, sebbene ora i toni siano piuttosto differenti, nessuna voglia o tenda a essere più dominante dell’altra, anzi entrambe hanno la stessa esposizione e ciò rende questo lavoro senza dubbio più interessante.

Sin dall’apertura con “Lucy”, uno dei singoli anticipatori, si capisce che il terreno su cui il duo andrà  a camminare per i quarantacinque minuti dell’album sarà  più vasto rispetto al passato e si puo’ notare anche un maggiore senso poetico.

Ottime le atmosfere, che potremmo definire quasi soavi, di “Minute In Your Mind”, dove un intelligente uso dei synth, non copre l’imponente lavoro della batteria e della rumorosa chitarra, lasciando invece spazio alla voce di Cleo.

Proseguendo poi con la title-track, “What Chaos Is Imaginary”, ci ritroviamo davanti a qualcosa di completamente nuovo con organo e drum-beat che ci spostano verso imponenti e buie sensazioni dreamy, grazie anche ai sempre delicati vocals di Harmony Tividad.

“Swamp And Bay” mette in luce influenze country-pop, mentre “Where You Sink” contiene alcuni momenti rumorosi dal sapore shoegaze.

“What Chaos Is Imaginary” è senza dubbio una progressione per le Girlpool: ricco di spunti e piuttosto variegato, dà  la possibilità  al duo losangelino di poter scrivere un futuro senza mettersi alcun limite o paletto.