Il quartetto di Falmouth (piccola località  della Cornovaglia) continua la sua vicenda sonora affidandoci il secondo album dal titolo “West Bay Playroom”. La band di Sam Stacpoole e della fidanzata/batterista Katja Rackin si arricchisce di un altro chitarrista, Charlie Fairburn e del bassista Ryan Cleave. L’album si compone di 14 brani, per lo più di beve minutaggio, registrati in una ex sala giochi che la band utilizza come sala prove e che, a giudicare dalla buona qualità  della registrazione fai da te, ha una eccellente acustica. Affacciandosi sull’Atlantico, la Cornovaglia guarda incuriosita nella direzione degli States ed i ragazzi di Falmouth hanno fatalmente una peculiare predilizione per i suoni e le band provenienti da quella lontana terra.

Rock and Roll è il loro genere? Non direi, c’è molto in questo sophomore, dal blues di B.S. Porsche allo spaghetti Western di “Booksmart”. “Take Heet” è il classico Rock and Roll da ballare alle sagre di paese mentre “Just a Feeling” è un divertente country rock. Garage anni 70 alla Modern Lovers e richiami ai Velvet Underground si legge qua e là  e non a torto, ascoltiamoci “Human Race” per farcene un’idea mentre “Stuck Here” è la perfetta pop song in stile sixties. Sono in quattro ma in tre (Sam, Katja e Charlie) si dilettano a scrivere i brani portando le loro personali influenze.

L’ascolto di questo album è un vero e proprio salto nel passato dove un’America post-bellica mostra il lato gioioso di un’epoca ricca di fermento, sia dal punto di vista musicale sia per quel che riguarda una nuova consapevolezza soprattutto giovanile (quella che viene chiamata “controcultura” nei libri che teniamo sul sedile posteriore della nostra auto per far bella figura con gli amici che inavvertitamente vi ci siedono sopra) che a partire dagli anni sessanta farà  molto parlare di sè.

Ma gli Holiday Ghosts non danno l’impressione di voler essere troppo seri, e di conseguenza noiosi. Non vogliono rovesciare i valori costituiti, anzi, la loro missione sembra quella di divertirsi e di far divertire. Il loro intento raggiunge tranquillamente lo scopo (spassarsela) e questo fa di “West Bay Playroom” un album da ascoltare con semplicità  d’animo e con la mente libera da pensieri tediosi. Sobriamente immaginiamoci sul vascello che, lasciando la Cornovaglia alle nostre spalle, lentamente si dirige verso le terra del Rock and Roll, dove tutto ebbe inizio.