di Viviana Noce

21 anni e non sentirli

Tour trionfale quello che si è concluso lo scorso sabato alla 02 Academy di Leeds, per i “nostri”
Embrace.

Celebrativo. Entusiastico e a mio modestissimo parere, perfetto, a discapito anche di tutte le critiche che il buon ( e, da canto mio, adorato) Danny McNamara è costretto a sorbirsi da una vita e mezza riguardo la sua “non perfetta ” voce, che, invece, assieme alla musica, celebra un matrimonio di dolcezza, passione e trasporto, il chè non è assolutamente riscontrabile nelle band a cui gli Embrace vengono accomunati nel panorama post brit-pop.
Appena le luci calano e partono le note dell’Intro, la platea inizia a scaldare i motori e ad acclamarli a gran voce. In men che non si dica, salgono sul palco uno per uno ed il delirio assume proporzioni indicibili.

La scaletta esatta è quella del disco e, a dirla così, sembrerebbe monotona e scontata…ma provate ad ascoltare, dal vivo, dopo 21 anni di onorata carriera della band, quel disco d’esordio che, a suo tempo, fu acclamato nel panorama musicale, pluri lodato e pluri premiato. Lo assaporerete con la maturità  dell’esperienza, della vita vissuta e di tutta la bellezza che l’emozione può darvi, facendo vibrare ogni vostra corda emotiva.

A partire dalla title  track, il pubblico non si fa pregare e canta ogni singola nota, rispondendo
perfettamente alla richiesta di applausi e acclamazione da parte del nostro “direttore d’orchestra
preferito”, trascinatore di folle come pochi, Mr. McNamara in persona.

Seguono subito la mia preferita “My Weakness is None of your Business” (lacrime ne abbiamo versate a fiumi…) e “Come Back to What You Know” suonata con una ‘ferocia inaudita’ da Richard McNamara, Steve “Firtho” Firth e Mike Heaton.
Inzia quindi la sezione più trascinante del concerto, quella che comprende “One Big Family”, “Last Gas”, “I Want the World” (che Richard introduce dicendo “l’abbiamo scritta quando ci siamo accorti che assomigliavamo troppo agli Oasis“… e di lì fiumi di risate…) e “You’ve got to say yeah” e qui i nostri ragazzi danno fuoco a tutte le loro cartucce più rumorose.

La band è in gran forma, Danny si lascia letteralmente trascinare dalla gioia, la sua voce è in perfetta sintonia con il resto della band, che viene ringraziata per il fondamentale supporto di ognuno dei suoi compomenti per creare questo perfetto combo chiamato Embrace.
Momenti di maggior spicco per me sono stati quelli più raccolti, ovvero “Higher Sights”, “Retread”, “Fireworks” e “That’s all Changed Forever”, introdotta dal magico piano di Mickey Dale e a detta di Danny, la sua preferita del disco.

Naturalmente, arrivati alla magica, unica e toccante, “The Good Will Out”, i cori si sprecano e partono i festeggiamenti con i coriandoli, che inondano noi e loro sul palco: quanti ce ne siamo portati a casa!!!!

Piccola pausa e i ragazzi tornano sul palco per gli encore.
“Refugees”, “Follow you home”, “Never” con la magica voce di Nicole Hope Smith, che, per chi non lo sapesse, fa parte di un duo con lo stesso Richard, chiamato Eevah (che io adoro), “Gravity” e infine “Ashes”, che letteralmente fa “crollare” la venue.
Vorrei dire solo….lunga vita agli Embrace. Il mondo senza di loro sarebbe davvero un posto triste.
Ci vediamo a giugno a casa vostra… ad Halifax!!!!

Scaletta:
All you good good people
My weakness is none of your business
Come back to what you know
One big family
Higher sights
Retread
I want the world
You’ve got to say yes
Fireworks
Last gas
That’s all changed forever
Now you’re nobody
The good will out

Encore:
Refugees
Follow you home
Never
Gravity
Ashes