Il loro eccellente debutto, “Rips”, era uscito nell’ottobre del 2014: è passato veramente tanto tempo da allora, ma solo lo scorso weekend le Ex Hex gli anno dato un seguito.

Mary Timony, Betsy Wright e Laura Harris hanno preso tutto il tempo necessario per costruire questo sophomore, che è stato registrato insieme al produttore Jonah Takagi, già  con loro anche per il precedente lavoro.

Se il loro esordio ci aveva completamente conquistato dall’inizio alla fine, non possiamo purtroppo dire la stessa cosa di questa seconda prova sulla lunga distanza: diamo onore al merito al trio tutto al femminile di Washington, D.C. per aver aggiunto alcuni elementi indie-rock e garage-rock al posto del power-pop del suo debutto, ma ““ a nostro avviso – non tutto risulta così perfetto come accadeva, invece, in “Rips”.

Il recente singolo “Tough Enough”, che apre il disco, recupera fortemente dagli anni ’80 con una serie di riff da fare invidia ai migliori Def Leppard, ma i vocals non sembrano trovare la stessa forza del passato e anche le sensazioni melodiche non sono altrettanto valide.

Certamente “It’s Real” è un disco liricamente più malinconico del suo predecessore e ciò spesso si riflette anche nel tono delle canzoni: in “Want It To Be True”, per esempio, è la voce di Mary che ci pare troppo poco incisiva e anche l’atmosfera che le tre musiciste statunitensi creano ci lascia parecchi dubbi.

Non vogliamo, nè possiamo, però, dire che questo nuovo disco sia un lavoro negativo, anzi sono più le note positive che quelle negative e basta testare un brano come “Diamond Drive” per capire come la strada intrapresa sia quella giusta: gli ingredienti ci sono tutti, velocità  in aumento, coretti perfetti, grande energia, il drumming incalzante di Laura Harris, le chitarre che volano libere e riescono a creare melodie davvero piacevoli.

E se “Cosmic Cave”, con la sua delizia totale, il ritmo alto e le sue sonorità  che strizzano un occhio al pop rimanda decisamente a “Rips”, una delle cose più interessanti di “It’s Real” la troviamo alla fine e porta il nome di “Talk To Me”: questo pezzo ci fa conoscere una faccia più psych-rock delle Ex Hex. Una sorpresa di quelle gradite per una nuova esplorazione sonora riuscita e molto convincente.

Quasi quaranta minuti, suonati come sempre in maniera eccellente dalle tre esperte musiciste di Washington, D.C.: non tutto riesce a convincerci, forse anche perchè siamo ancora troppo innamorati di “Rips”, ma pure questo sophomore lascia sensazioni positive e siamo sicuri che potrà  crescere ulteriormente durante i loro sempre fantastici live-show.