Tanti   concerti da vedere al Primavera Sound Festival di Barcellona. Pure troppi. Una selezione si rende necessaria e doverosa. Il buon Massimo Bonfigli, in modo rapido e conciso ci piazza sul tavolo le sue impressioni, a caldo, di quello che ha selezionato e visto nelle prime due giornate del festival, iniziato il 30 maggio.

1 °giorno:
Alice Phoebe Lou: Bella voce, simpaticissima sul palco, meglio quando il ritmo sale, sax e tromba valori aggiunti! 6.5
Dream Wife: Tanta grinta, ma le tre ragazze con il loro punk non vanno oltre la sufficienza. 6
Malkmus: Per i 20 min che ascolto l’ex Pavement fà  il compitino indie-rock, sinceramente trascurabile, mi aspettavo di più da lui! 5,5
Big Thief: Gi riconoscono classe e bravura, ma forse un palco più intimo invece del Pull avrebbe permesso ai pezzi di rendere meglio! 6,5
Apparat: Già  l’Auditorium è un impianto che in Italia manco nel 2100…il concerto con violino e violoncello, bello davvero! 7.5
NAS: Ero curioso di un concerto rap…fuori tempo massimo! 6
Interpol: Complice una scaletta clamorosa posso dire di aver visto il più bel concerto degli Interpol…e ne ho visti parecchi! Forma smagliante! 9
Erykah Badu: Non sono per niente amante del genere ma ho voluto vederla lo stesso, alcuni pezzi insopportabili altri molto belli, sono confuso! 6.5
Myrkur: Ero certo fosse la sorpresa della giornata ed infatti hanno spaccato, glaciali, potenti, fantastici 8,5

2 ° giorno:
Lucy Dacus: Coinvolgente in tutte le canzoni, belli gli arrangiamenti, un buon indie-rock. 6.5
Snail Mail: Incensata da tutte le riviste, a me l’album non è piaciuto e, ad essere sincero, manco il live. Voce a tratti fastidiosa, lei, montata e indisponente, manda a puttane quel poco poco poco di buono che fa la band. 5-
Pond: Un live senza dubbio di qualità , a tratti si balla, un ottimo antipasto prima dei Tame Impala, del resto la nazione è la stessa ed i richiami musicali pure. 6,5
Sons Of Kemet XL: 2 fiati e 4 batterie, bellissimi a vedersi e divertentissimi da ascoltare…chiaramente estremi, ci vuole resistenza fisica! 7
Beak>: Batteria, synth e basso, l’ex Portishead ci regala un mix tra psichedelia e sperimentazione a tratti anche ossessiva, concertone! 8
Dirty Projectors: Tanto feeling tra loro, si divertono scambiandosi spesso strumenti e postazioni ed offrendoci un insieme di tantissimi suoni e voci diverse, una sorta di laboratorio pop-soul sperimentale, un live difficile reso perfetto! Ottima la scelta di vederli all’auditorium piuttosto che ai palchi! 8
Suede: Tanta carica, musicalmente impeccabili, performer straordinario, ma di conseguenza con la voce siamo un po’ in difficoltà , 7
Aldous Harding: Di gran classe, con la band poi dà  ancora più cura e valore ai brani già  di per se belli, forse troppe pause e la musica dagli altri palchi infastidisce! 6.5
Low: Stavolta il set elettrico che mettono su è mostruoso, arrangiamenti spaziali, la versione di “Monkey” è da brividi, tutti muti, ipnotizzati ed in religioso silenzio, grandi! 9
Tame Impala: Mi godo gli ultimi 40 minuti, solito grande spettacolo di luci, musicalmente però si sono un po’ “imputtaniti”, comunque una garanzia. 8