Attivi dal 2016 con tre EP già  pubblicati, i Drahla da Leeds, Yorkshire, ci rivelano il loro universo artistico che cerca di fondere due importanti ed essenziali forme d’arte, quella musicale che si esprime con i suoni e quella visuale, qui espressa nei video e nei loro photo booklet. Lucien Brown (voce e chitarra) e Rob Riggs (basso) grazie alle loro esperienze ed abilità  in Art Design ce ne danno subito una prova con il video del loro primo singolo “Stimulus for Living” a cui si lega il booklet “A Souvenir”. La loro è quindi una sfida all’usanza standardizzata di produrre e proporre musica: basta ascoltare il loro lavoro per rendercene subito conto. Ai due già  menzionati componenti si aggiungono Mike Ainsley alla batteria (e questo è il trio originale) e, a testimoniare il debole della Brown per il jazz, il sassofonista Chris Duffin (Virginia Wing e XAM Duo) che contribuisce con la sua quota destabilizzante ad arricchire i pezzi già  sperimentali, caotici e cerebrali partoriti dalla band. Le influenze sono palpabili e possiamo individuarle come una fusione tra no-wave e post-punk a cui si aggiunge quel sapore jazz garantito dall’estroverso apporto di Duffin.

Se si vuole accostare il suono dei Drahla ad una storica band non possiamo fare a meno di evocare i Sonic Youth che nella New York degli anni ’80 diventarono una band di culto con il loro atipico suono che seppur affondando le proprie radici nel fertile terreno del punk rock, aveva messo in dubbio ogni stereotipo trovando una propria identità  stilistica. Nella terra della Rosa Bianca invece, un basso potente e deciso, la chitarra di Lucien che scarica accordi che risuonano come una rabbiosa esecuzione alla ghigliottina mentre scandisce le parole in tono deciso e spavaldo come fossero sentenze definitive, il sax che entra a volte a piedi uniti, in altre in punta di piedi sono i punti cardinali di una bussola che i Drahla consultano nelle loro esplorazioni.

Inutili le coordinate, dobbiamo per forza credergli, nessun punto di riferimento, nessuna stella polare. La loro è musica destinata a dividere tra chi ne resta affascinato e chi passa subito ad altro, senza remore e tentennamenti.

Credit Foto: Emma Swann