di Michele Nicoli

Ebbene si, “Chemistry” è il brano scelto dai Jawbreaker, al Magnolia, per aprire quel set live che abbiamo sognato e atteso per anni.
Ma è stato sufficiente vederli salire sul palco per domandarsi se davvero è passato tutto questo tempo”…e, senza cercare risposta alcuna, siamo già  stretti sotto il palco, pervasi da un amore sincero, ma anche un po’ nostalgico.

E’ una reunion per loro, ma lo è anche per noi.

Si, perchè abbiamo atteso più di vent’anni per poter pagare questo tributo, per coronare questo sogno e finalmente questa eterna attesa è stata completamente ripagata.

Il terzetto capitanato da Blake Schwarzenbach, musicista e poeta, è rimasto in attività  dall ’86 al “’96, dieci anni durante i quali sono riusciti a cambiare le regole del punk rock.

Gli anni passano un po’ per tutti, sia per chi è intrattenitore sia per chi è spettatore, ma la musica non ha tempo e regala emozioni che sanno resistere. Lo testimoniano le rughe sul volto dei presenti.

Questa è la loro unica data italiana e i Jawbreaker rispondono al calore del pubblico coinvolgendolo e regalando perle musicali, inni senza tempo, che non credevamo saremmo più riusciti a sentire e cantare dal vivo.

Brani come “‘Save Your Generation’, “‘JinxRemoving’, “‘Accident Prone’, “‘Kiss The Bottle’, “‘Want’, “‘Jet Black’, “‘The Boat Dreams from The Hill’, “‘Chemistry’, “‘Sluttering’e molti altri, compongono la scaletta che abbiamo scritto nelle nostre menti, in attesa di questa serata.
Ottima la prestazione della band e meraviglioso il ritorno regalato da un pubblico adulto, maturo, sorridente, commosso e rimasto totalmente senza voce.

Questa sera abbiamo assistito ad un “‘punk rock show’ in perfetto stile anni ’90 e non so quante altre occasioni avremo per rivedere il terzetto americano dal vivo. Appunto per questo è stato importante esserci, per poter ricordare e tramandare.