“Servants Of The Sun” è un fiume che scorre placido nella terra della psichedelia, con frequenti escursioni nel funky e nel blues, nel country e nelle acide improvvisazioni di artisti del calibro di Frank Zappa o dei Grateful Dead. Ciò si evince sin dal primo brano del disco, “Some Earthly Delights”, tremendamente vicina alle sonorità  prog degli anni Settanta, ma capace di suscitare immagini fresche e fluenti nell’ascoltatore, soprattutto quando la voce di Chris Robinson evoca lo scorrere delle nostre giornate buone e cattive, come se tutto fosse solamente un sogno da cui le sonorità  dense e viscerali del rock-blues ci permetteranno, alla fine, di fuggire.

La fratellanza è un progetto nato in strada ed alla strada destinato, perciò ogni loro lavoro, anche se registrato in studio, ha una naturale inclinazione verso le esibizioni dal vivo, in particolar modo quando tastiera e chitarra saranno libere di lanciarsi nelle loro forsennate, intense e fluenti evoluzioni. L’album ha anche momenti particolarmente suggestivi e meditativi, come i suoni, abilmente rallentati, di “Stars Fell On California” o le avvolgenti ed intriganti odissee spazio-temporali di “Come’n Round The Mountain” e “Madder Rose Interlude”, che sembrano provenire direttamente dalle scene di “2001: Odissea nello spazio”, capolavoro fantascientifico di Stanley Kubrick che chiuse, idealmente, gli anni Sessanta e spinse l’uomo moderno a confrontarsi con l’evoluzione dell’informatica e con HAL, nuovo Prometeo, che, allo stesso tempo, rappresenta sia la naturale ribellione verso il potere precostituito ed oscurante di Zeus, sia un dono di conoscenza e progresso offerto al genere umano.

In tale contesto, si innesta, alla perfezione, l’ultima traccia del disco, il suo congedo finale, “A Smiling Epitaph”, un brano che chiude il lavoro con sonorità  e toni fortemente progressive e space rock, ricchi di spirito sperimentale e creativo, che, però, lasciano i fan con l’amaro in bocca, visto il recente annuncio di abbandono da parte del tastierista Adam MacDougall e vista la decisione della band di prendersi ““ dopo 8 anni e 6 album ““ un periodo di pausa e riflessione. Non ci resta, dunque, che assistere ad un loro spettacolo dal vivo e, nell’attesa, lasciarsi trasportare dalle dieci canzoni di quest’album verso tutto ciò che è oltre la nostra rassicurante e ben definita quotidianità .