Ormai è ufficiale: agosto ha smesso di essere un mese musicalmente sonnacchioso. I giorni più bollenti dell’anno hanno regalato l’uscita di una serie di dischi molto attesi (Ride, Sleater ““ Kinney, Bon Iver, Missy Eliott, Tool solo per citarne alcuni) cosa impensabile fino a qualche tempo fa. Stupisce trovare tra gli stakanovisti delle sette note i Redd Kross. Band araba fenice per eccellenza, capace di emergere dalle ceneri di uno scioglimento e di un lungo silenzio discografico.

“Beyond The Door” è una celebrazione del rock secondo i fratelli McDonald, decisi come non mai ad avere “the best fucking time” a suon di power pop, scintillii glam e melodie. Niente di troppo elaborato o pesante, brani di due – tre minuti che scivolano via prevedibili e maliziosi (“The Party”, “Beyond The Door”, “Fighting” la migliore delle tre) come se fossero stati scritti da un adolescente cresciuto a pane e Ramones. Furbizia che i Redd Kross conservano sottovuoto in “There’s No One Like You”, “Ice Cream (Strange and Pleasing)”e “What’s a Boy to Do?”.

“The Party Underground” è il festival dell’assolo sfrenato con Jeff McDonald, Jason Shapiro e l’ospite d’onore Buzz Osborne dei Melvins che si scambiano riff mentre l’altro Melvins Dale Crover dà  man forte alla batteria. Bisogna aspettare “Fantastico Roberto”, “Punk II” e “Jone Hoople” per trovare i Redd Kross più grintosi. Meglio tardi che mai. Prima dei saluti si cimentano anche in una versione rockeggiante e irriverente di “When Do I Get to Sing My Way” degli Sparks, approvata anche da Ron Mael e suonata con l’aiuto di Josh Klinghoffer (Red Hot Chili Peppers).

Disimpegnati e contenti i Redd Kross strappano qualche sorriso pur senza entusiasmare. Difficile non pensare che un album cosi i fratelli McDonald potrebbero farlo con una sola mano e il plettro sinistro, mentre bevono una birra ghiacciata. Nulla a che vedere con “Neurotica” o “Phaseshifter” e neppure con il precedente “Researching the Blues”. Chissà  come sarebbe suonato questo settimo lavoro se avessero deciso di correre qualche rischio in più come hanno dimostrato di saper fare in passato.

Credit Foto: Julian Fort