Alto, taciturno, elegante, adorato dalle ragazze. Così il compagno di studi e futuro critico rock Ian MacDonald descriveva Nick Drake in un saggio del 1999 intitolato “Exiled From Heaven”. Si erano conosciuti nella primavera del 1969 a Cambridge. Il ventunenne Nick all’epoca era solo un giovane musicista con in mano un pugno di brani (“Time Has Told Me”, “River Man”) che avrebbero finito per formare la spina dorsale di “Five Leaves Left” l’album d’esordio che stava registrando con il produttore Joe Boyd ai Sound Techniques di Londra.

Il primo di tre dischi (gli altri sono “Bryter Layter” e “Pink Moon”) che avrebbe pubblicato prima di morire a soli ventisei anni, dopo un’overdose di antidepressivi. Un’avventura condivisa con tanti collaboratori quella di “Five Leaves Left”: Richard Thompson dei Fairport Convention e Danny Thompson dei Pentangle, una sezione d’archi arrangiata dall’amico Robert Kirby e da Harry Robinson. Musicisti che accompagnavano e sostenevano la voce di filigrana e la magica chitarra acustica di Nick Drake.

Non ci sono video nè immagini che lo ritraggono durante le session di “Five Leaves Left” ma possiamo immaginarlo con la sigaretta in mano, un filo di fumo che sale lento nell’aria e il pacchetto di tabacco Rizzla di cui era consumatore accanito poggiato sul tavolo. Assorto come appare nella foto di copertina scattata da Keith Morris in una vecchia casa vicino a Wimbledon Common o in quella sul retro, Nick sornione appoggiato al muro di mattoni della fabbrica Morgan Crucible Works di Battersea Church Road.

Nessuna certezza neppure sulle chitarre utilizzate: Robert Kirby ha sempre parlato di una Martin D28 e di una chitarra classica, Scott Appel di una Guild M20. Dettagli su cui si sono interrogati e ancora si interrogano migliaia di musicisti e forse l’hanno fatto anche Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo preparando “Way To Blue” lo spettacolo che hanno dedicato al musicista inglese.

Cinquant’anni dopo a restare è la purezza di “Five Leaves Left” disco struggente e delicato che nel 1969 è passato quasi inosservato. La serenità  malinconica di “Saturday Sun” e brani intensi come “Cello Song”, “Three Hours” e “Day Is Done” rivelano la caratura di un artista già  maturo capace d’interrogarsi con dolcezza sui pensieri di Mary Jane, musa misteriosa che ha scatenato la fantasia degli appassionati. Ragazzo tormentato, chitarrista dal talento cristallino. Questo era Nick Drake prima che la luna diventasse rosa.

Data di pubblicazione: 1 settembre 1969
Registrato: luglio 1968 ““ giugno 1969, Sound Techniques (Londra)
Tracce: 10
Lunghezza: 41:43
Etichetta: Island
Produttore: Joe Boyd

1. Time Has Told Me
2. River Man
3. Three Hours
4. Way to Blue
5. Day Is Done
6. Cello Song
7. Thoughts of Mary Jane
8. Man in a Shed
9. Fruit Tree
10. Saturday Sun