I Metronomy tornano con “Metronomy Forever”, un album che potremmo definire come un mixtape variopinto che, curioso ed in qualche strano modo nostalgico, esplora l’intero repertorio della band. Il sesto disco, registrato in uno studio costruito dal frontman, Joe Mount, nella sua casa di campagna inglese, vanta ben 17 brani. Un caleidoscopio di stili, colori e vibrazioni che conferma a che punto Mount e compagni riescano sapientemente ad evitare il pericolo della ripetizione.

Il pop, a detta di Mount, riguarda totalmente l’essere teenager ed il fatto d’invecchiare lo porta, automaticamente, a confrontarsi con l’idea di divenire sempre meno rilevante in quel panorama musicale in cui i Metronomy sono fioriti. Uno dei temi centrali di  “Metronomy Forever” diviene dunque, per forza di cose, l’esplorazione del concetto di eredità . “Insecurity” e “Lately” ne sono, probabilmente, i frutti più brillanti e velatamente oscuri.

Anche la struttura delle canzoni cambia, tracciando, ad esempio, una panoramica dell’amore dai primi attimi fino agli ultimi. “Wedding Bells”, la ballad ecletticamente folk “Upset My Girlfriend” e “Forever Is A Long Time” ne sono la prova evidente.

La band ci fornisce anche la soluzione per sopravvivere al summer blues di settembre: un rush di zuccheri impacchettato a dovere da Mount e soci: “Salted Caramel Ice Cream”. Pieno stile anni ’80, colori pastello che avvolgono la totalitá del fantastico video, il pezzo rischia di restarvi incollato nel cervello proprio come farebbe una gomma rosa shocking sotto la suola della scarpa.

Forse gli ultimi baluardi   d’un electro-pop ultra raffinato, attraverso l’ultimo album, i Metronomy, ci raccontano criticamente cosa abbia significato sopravvivere ai propri compagni del fenomeno new rave. Mentre i Klaxons ed i New Young Pony Club tramontano rapidamente all’orizzonte, i Metronomy, e probabilmente anche gli Hot Chip, si confermano come i soli candidati in lizza per la lunga corsa.

Un titolo d’album scelto, probabilmente, per celebrare la bella carriera alle spalle, ma anche, si spera, il desiderio di voler creare ancora nuova musica, sempre a cuor leggero. Non possiamo che essere d’accordo ed augurarci: “Metronomy Forever” !

Credit Foto: Michele Yong