In oltre trenta anni di storia della Sub Pop Records, i Corridor sono il primo gruppo francofono a essere stato messo sotto contratto dalla storica etichetta di Seattle: sarà  un caso? Difficile che la casa discografica che è stata, insieme ai suoi gruppi, il vero simbolo del grunge, faccia una mossa sbagliata e lo sappiamo bene da ormai tanti anni.

L’occhio lungo della Sub Pop è arrivato fino a Montreal e, poco dopo la firma, il gruppo canadese, già  autore di due album, “Le Voyage à‰ternel” (2015) e “Supermercado” (2017), è entrato in studio per realizzare questo terzo LP, uscito pochi giorni fa.

Scritto e registrato in fretta per rispettare la deadline richiesta dalla loro label, “Junior” trasmette infatti un certo senso di urgenza, ma, anche se non nasconde qualche imperfezione, è assai godibile dalla prima alla decima e ultima canzone.

Un riff di chitarra apre il disco e il suo singolone “Topographe”: gradualmente si aggiungono anche gli altri strumenti e una serie di strati vocali che vanno a creare armonie belle quanto quelle dei Fleet Foxes, ma più gloriose di quelle della band folk-rock di Seattle e accompagnate da un suono indie-pop jangly molto giubilante. Le nostre orecchie iniziano da subito a compiacersi!

La successiva “Junior”, title-track del disco, è un tributo al loro chitarrista Julien Perreault, la vera star della band, nonostante i suoi genitori non siano d’accordo sulla sua scelta di suonare in una band: il tono della canzone è più cupo, mentre il suo suono post-punk ci ricorda quello di alcuni pezzi dei ben più noti connazionali Preoccupations.

Mentre “Grand Cheval” rallenta il ritmo con deliziosi arpeggi accompagnati da qualche leggero tocco dei synth, “Pow”, con la sua melodia e i suoi vocals dolci, torna a farci viaggiare a ritmi elevati, mettendo la voglia di danzare a chi ascolta queste trame pop velate di una leggera psichedelia.

No, “Junior” non è perfetto – lo ripetiamo ““ ma ha gusti raffinati e variegati da farci provare e noi non possiamo che farci conquistare dalle sue deliziose melodie: ancora una volta la Sub Pop sembra averci visto giusto dunque. Noi, intanto, aspettiamo presto i Corridor anche alla prova live.