E’ iniziata una seconda vita per i Geneva e lo diciamo con grande affetto, perchè la formazione scozzese è stata davvero fra le nostre favorite negli anni ’90.

La parola Britpop, ovviamente, evoca pesi massimi come Oasis, Blur, Pulp o Shed Seven, ma, in realtà , ci sarebbero una marea di gruppi che definire minori risulta comunque un sacrilegio, vista la qualità  musicale messa in campo. Uno di questi sono proprio i Geneva, guidati dalla voce angelica di Andrew Montgomery. Autori di due pregevoli album (“Further”, 1997 e “Weather Underground”, 2000, anno dello scioglimento) tanto evocativi, scuri ed eterei quanto capaci anche di essere concreti e toccanti, gli scozzesi, nel 2019, hanno ripreso a suonare insieme in formazione quasi originale (manca solo il chitarrista Stuart Evans).

Prima di riprendere a lavorare su del materiale nuovo (che magari sarà  già  fatto ascoltare in occasione delle tre date annunciate per il 2020), la band fa un punto della situazione e raccoglie tutto il materiale passato, ristampandolo, rimasterizzandolo e raccogliendolo in due versioni deluxe dei precedenti album, arricchite di tutte le b-side dell’epoca.

Per chi non li conoscesse possiamo tranquillamente dire che questo è il punto di partenza ideale per lasciarsi incantare dalle trame chitarristiche della band, tanto raffinate ed eleganti quanto suggestive e da quella voce che, negli anni ’90, lasciava tutti senza fiato (e lo fa tutt’ora, se avete letto il report del nostro Riccardo sulla data londinese della band).

Il secondo album fu un punto di svolta per la band, che lavorò moltissimo in studio per trovare arrangiamenti nuovi e soluzioni moderne per il proprio sound, ma tutto questo non fece bene al gruppo che, poco dopo la pubblicazione, si sciolse. E’ il caso di riscoprire un disco che non sfigura affatto rispetto al primo album. In questo caso c’è pure un brano nuovo, “Promised Land”, che finalmente vede la luce.

Bentornati Geneva!