Facciamo un passo indietro. Novembre 2018: gli Underworld inaugurano un progetto multimediale decisamente ambizioso chiamato “DRIFT Series”. L’obiettivo è pubblicare ogni giovedì sul loro sito ufficiale un nuovo brano accompagnato da un video creato per l’occasione.

Totale: cinquantadue brani in cinquantadue settimane che spaziano dalla dance alla trance a qualunque altra cosa solletichi o abbia solleticato il finissimo palato musicale di Karl Hyde e Rick Smith. Veterani che giocano su cambi di ritmo e modulazioni di frequenza scoprendo per l’ennesima volta che tra due suoni possono esserci infinite sfumature.

L’atmosfera da rave scatenato di “Another Silent Way” e “Dexters Chalk” ricorda “dubnobasswithmyheadman”, la techno pulsante di “Appleshine” e “Threat of Rain” convive con l’elettronica di “Soniamode” e “Listen To Their No”. Da tenere in considerazione anche il ritmo sincopato di “Border Country” una delle frequenti collaborazioni con Ashley Burchett aka à’ [Phase] presenti in “Drift Series”. Numerose anche quelle col duo australiano the Necks a cui viene dedicato un capitolo a parte dell’esperimento (da ascoltare “Altitude Dub Continuum”).

“Imagine A Box” è un ritorno alle radici synth pop di Hyde e Smith, mentre gli Underworld più adulti e riflessivi fanno capolino in “Low Between Zebras” con uno spoken word affidato alla voce di Matthew Trevannion. Intensa anche “Altitude Dub” in cui ospitano Ichirou Agata dei Melt-Banana alla chitarra, Lewis Evans dei Black Country al sassofono e Georgia Ellery al violino.

“Drift Series 1” è la versione fisica e tangibile di questa scorpacciata digitale disponibile un anno dopo l’inizio dell’avventura in CD, vinile e box set celebrativa. Un modo per chiudere il cerchio e salutare degnamente il mondo che Hyde & Smith hanno creato andando alla deriva ma senza naufragare da bravi marinai delle sette note. Consigliata la lettura delle liner notes virtuali o fisiche che accompagnano ogni brano, ricchissime di aneddoti curiosi.

Credit foto: Rob Baker Ashton