Mattiel è tornata lo scorso giugno con questo suo sophomore, realizzato da Heavenly Recordings, che arriva a distanza di meno di due anni dal suo omonimo debutto sulla lunga distanza (quest’anno era inoltre uscito, via Burger Records, anche l’EP “Customer Copy” con sei brani inediti).

Registrato nella nativa Atlanta, il nuovo LP della musicista statunitense è stato prodotto da Randy Michael e da Jonah Swilley, già  al lavoro con lei sul suo esordio.

Supportata da Jack White, che l’ha voluta con lui in tour, Mattiel Brown ha realizzato questo nuovo album, recuperando sicuramente parecchie influenze dal passato, ma dando comunque un suo tocco personale e moderno al lavoro.

Non possiamo certo dimenticarci di citare la opening-track “Til The Moment Of Death”, melodica e nostalgica, ma con uno splendido e sinistro feeling cinematico e chitarre vibranti che la rendono decisamente gustosa e invitante.

“Je Ne Me Connais Pas”, cantata in parte in francese, si sposta su territori garage-rock (ottimi gli assoli di chitarra e irresistibile anche il suo ritornello), mentre “Blisters” non nasconde le sue influenze country ““ anche qui con un ispirato tocco cinematico.

Se “Millionaire” (qualche riferimento a Trump?), che vede la Brown con un tono più riflessivo, cita piuttosto chiaramente i Velvet Underground, poi “Berlin Weekend” ci esalta con la sua energia e questo organo che sembra uscire da un qualche band punk anni ’70.

“Satis Factory” è un album nostalgico, ma brillante, pieno di belle melodie e di nuove influenze per la musicista di Atlanta: senza essere rivoluzionario, ci fa comunque passare trentacinque minuti davvero piacevoli e ben prodotti.

Photo Credit: Josh Travis