Christopher Paul Stelling è arrivato all’album numero cinque della sua carriera con questo “Best Of Luck”, uscito a tre anni di distanza dal precedente, “Itinerant Arias”.

Per questo nuovo lavoro il musicista nativo di Daytona Beach, Florida ha chiesto aiuto a Ben Harper per cui aveva già  aperto alcuni concerti in passato: il californiano non solo ha prodotto questo suo nuovo LP, ma per l’occasione ha anche arruolato una sezione ritmica di grandissimo valore composta dal batterista Jimmy Paxson (Stevie Nicks, Dixie Chicks) e dal bassista Mike Valerio (Randy Newman, LA Philharmonic).

Il disco, che è stato registrato a Los Angeles, ha segnato anche la prima volta in carriera in cui Stelling ha lavorato insieme a un produttore: ciò avrà  portato i risultati che il musicista ora di stanza ad Asheville, North Carolina voleva ottenere?

“Best Of Luck” arriva dopo la sua decisione di smettere di bere ““ quindi un importante cambio nella sua vita ““ ed è stato scritto con più calma, quando Stelling ha deciso di fermarsi a casa per un po’, dopo anni di continui tour che, per sua stessa ammissione, “avevano reso tossica la sua relazione con il suo ambiente circostante e con se stesso”: qui le sue canzoni fanno sì che il musicista statunitense tenti qui di lanciare messaggi positivi di resilienza, resistenza e speranza.

Non ci resta che aprire bene le nostre orecchie e il nostro cuore e godere dell’intimità  poetica del bellissimo singolo “Lucky Stars”, che vede anche la partecipazione della sua partner Julia Christgau ai backing vocals: non sono solo le melodie e le armonie deliziose di questo brano a conquistarci fin da subito, ma anche e soprattutto la gentilezza e i sentimenti che Christopher è capace di mettere all’interno di questo suo pezzo, semplice, ma altrettanto efficace.

La veloce e passionale “Trouble Don’t Follow Me” ha tinte country-folk e si nota per la sua vivacità  e per i suoi colori ottimisti, ma anche per la sua passione nei vocals e per il suo coro stile gospel, una delle perle di questo nuovo LP.

Cattivo e intenso, invece, “Until I Die” ci sposta su territori blues, con quella sua chitarra dalla densa acidità  e il drumming di Jimmy Paxson che spinge parecchio a fondo, mentre la strumentale “Blue Bed” ci rilassa per tre minuti con arpeggi intricati e interessanti.

Se con “Hear Me Calling” Stelling lascia spazio a ottime schitarrate e ci regala un pieno di energia rock, come mai avevamo ascoltato da lui in passato, la splendida ballata “Goodnight Sweet Dreams” chiude in bellezza il disco con un piano e tanta dolcezza.

Un disco intelligente e con buone qualità , “Best Of Luck”, senza perdere alcune delle sensazioni di intimità  a cui Christopher ci aveva abituato in precedenza, ci mostra anche apprezzabili novità  da parte del musicista nativo dalla Florida e alla fine, sì, dobbiamo ammettere che il lavoro svolto insieme a Ben Harper ha portato ottimi risultati.

Photo Credit: Chris Phelps