Corri, corri ogni giorno, corri sempre di più, finchè il cuore non ti scoppia nel petto, finchè non arriva il momento in cui creperai e ti renderai conto che non hai mai deciso nulla, che non hai mai controllato nulla, che non hai mai assaporato la verità . Ti sei lasciato/a sopraffare da questa società  che ci etichetta con i suoi predefiniti codici a barre ed impone a ciascuno di noi quelle che ritiene essere le sue “giuste” ed indiscutibili date di scadenza: il tempo per giocare; quello per studiare; quello per trovarsi un buon lavoro; per crearsi una famiglia; per avere dei figli ed infine morire.

Il Sistema politico, sociale ed economico dominante controlla il nostro tempo, se ne impossessa, lo accelera e rallenta secondo quelle che sono le sue finalità  ed i suoi obiettivi e quando non gli serviremo più, ci metterà  da parte e ci butterà  via. Nel frattempo vedremo tutto il nostro mondo cambiare, i nostri affetti indebolirsi, saremo costretti a perdere cose e persone a cui tenevamo tanto, ad abbandonare per sempre i sogni e sostituirli con oggetti, marchingegni, diavolerie tecnologiche, beni di possesso, che, in fondo, sono del tutto superflui e non fanno altro che renderci soli, vuoti ed assuefatti.

Il mondo di oggi è un mondo finto, è come un reality televisivo globale, fatto di finto buonismo, frasi ad effetto, invidia, ipocrisia, omologazione ed una miriade di app per facilitarci l’esistenza, ma che, in realtà , non fanno altro che affogare i nostri cervelli ed il nostro spirito critico in un mare di fake news create ad arte per tenerci buoni e soggiogati; per farci credere che il mondo è un luogo pericoloso, che la gente che ci vive è cattiva ed intenzionata a portarci via tutto quello che abbiamo costruito con il nostro lavoro e che, quindi, l’unica nostra vera possibilità  di salvezza è quella di fidarci ed affidarci al nostro governo, a tutte quelle persone che ci dicono come comportarci, cosa pensare, cosa amare, cosa disprezzare, come suonare, come vestirci, cosa leggere, cosa sognare.

è ovvio che tutto ciò è estremamente logorante; lo sanno benissimo e vogliono prenderci per sfinimento, farci credere di essere pazzi, renderci schiavi di un eterno scrolling digitale, mentre i nostri occhi restano fissi sugli schermi luminosi dei pc, degli smartphone, delle consolle o delle smart-tv.

Vi sentite, davvero, al sicuro? “Do you feel safe?

Credete che vi salverete perchè siete dei super-uomini muscolosi? Perchè avete le vostre dannate pistole? Perchè Dio è sicuramente dalla vostra parte? Perchè avete una bella casa con giardino e due auto in garage? Una bella famigliola sorridente? Un cagnolino fedele? Una patria in cui credere?

Bene, se credete a questo, allora “5 Years Behind” non è il disco che fa per voi, statene alla larga perchè la Verità  potrebbe farvi troppo male; la luce del sole ““ una volta che aprirete, finalmente, i vostri occhi ““ potrebbe abbagliarvi e gettarvi nel più profondo sconforto.

Se, invece, volete correre il rischio, vi ritroverete immersi in un mare agitato di sonorità  principalmente garage e punk. Il garage ed il surf-rock danno al disco un sapore nostalgico, mentre il power-pop rende le increspature e le sferzate punk più morbide, melodiche ed accattivanti. Sarà  interessante capire come questo disco riuscirà  a resistere all’effetto corrosivo del tempo; ritmicamente e chitarristicamente l’album rispecchia il momento migliore della Epitaph Records, quello degli anni Novanta, con le tre ragazze che cantano, a volte in coro ed a volte no, tentando di rendere omogenee tra loro le parti vocali e musicali e, allo stesso tempo, cercando di esaltare i passaggi testuali più significativi ed incisivi.