Piccoli delinquetelli suburbani, accozzaglia di tossicodipendenti, sgraziati artisti: quando a cavallo tra ’80 e ’90 Manchester sembrava una sorta di centro del mondo, gli Happy Mondays erano a loro volta dei satrapi assoluti. Se si pensa al baggy ed al madchester, il cervello non può che andare immediatamente a Shaun Ryder e sodali.

Ne ripercorriamo la carriera, con una TOP 10 che ne disegna al contempo un piccolo excursus storico.

10 – FREAKY DANCIN’

Dopo che nel 1985 avevano fatto capolino con l’EP “Forty Five” (che contiene “Delightful” e dove – attenzione – la terza traccia si chiama “Oasis”, …) ecco Tony Wilson e Bernard Sumner che mettono nel mirino i fratelli Ryder.

Funk, new wave, dal groove esotico, con il cantato sciabordito di Shaun: si aprono le porte dell’Hacienda. E le bocche per gli acidi.

9 – TART TART

1987, da “Squirrel and G-Man Twenty Four Hour Party People Plastic Face Carnt Smile (White Out)”

Nel 1987 esce il loro primo album, con addirittura John Cale in cabina di produzione, e “Tart Tart” è il primo estratto: chitarre ancora funky, linea di basso delle più coinvolgenti, batteria come in loop, nella intro si sente pure la voce di John Peel.

Il contagio è inevitabile.

7 – WROTE FOR LUCK

1988, da “Bummed”

Serve una conferma, che arriva immediata.

Si attiva anche un mito come Martin Hannett, il tasto rave si blocca su “On”: il video di “Wrote For Luck”, poi, parla da solo. L’Hacienda non è un club,  è  una sorta di paradiso estatico. In tutti i sensi.

6 – LAZYITIS

1988, da “Bummed”

Attingono senza vergogna e senza nasconderlo dalla musica altrui, Ryder e compagnia: tra i wah wah di chitarra, i tintinnii esotici ed ipnotizzanti, in “Lazyitis” c’è un evidente richiamo a “Ticket to Ride” di casa The Beatles.

5 – STEP ON

1990, da “Pills ‘n’ Thrills and Bellyaches”

Arriva la consacrazione.

Ancora con i The Beatles a vagare nel cervello (c’è qualcosa, troppo, di “Come Together”), gli Happy Mondays calano l’asso ed arrivano al numero 5 in classifica in UK.

Chè poi, “Step On”, non è che una rivisitazione di “He’s Gonna Step On You Again” di John Kongos dove invece che gli armamentari tipici del rock, sono beat, piano e basso a rincorrersi: diventa immediatamente quintessenza madchester.

E quel “You’re twisting my melon, man!” una frase di culto.

4 – KINKY AFRO

1990, da “Pills ‘n’ Thrills and Bellyaches”

Parlavamo del cervello dei nostri: ecco, l’ecstasy sta cominciando a lasciare solchi non ripianabili. Nel mentre però il party è allo zenith: “Kinky Afro”, col suo bel sample di “Lady Marmalade”, fa volare i Mondays.

3 – SUNSHINE AND LOVE

1992, da “Yes, Please!”

La caduta è ancora più veloce della salita al successo: “Yes, Please!” è un mezzo buco nell’acqua, ad essere buoni. Ma non tutto è da buttare: “Sunshine and Love” col suo coro soul ha ancora una linea di basso coinvolgente e giusti inneschi danzerecci. Il giocattolo è però ormai rotto, e il Fac 51 Hacienda va incontro ad un lento ed inesorabile declino, mentre la Factory Records del mentore Tony Wilson dichiara addirittura bancarotta nello stesso 1992.

2 – THE BOYS ARE BACK IN TOWN

1999

Gli Happy Mondays si sciolgono, Shaun e Bez, di gran lunga le icone per antonomasia del gruppo, danno vita ai Black Grape che per qualche periodo reggono pure botta portando all’esasperazione le atmosfere più festaiole tipiche della vecchia band. Ci riprovano, i Mondays,  seppur a scartamento ridotto, con un “Best Of” nel 1999: ma l’impressione è quella che si cerchi di battere cassa più che qualche risultato artistico.

1-   OOO LA LA TO PANAMA

2015

Il nuovo millennio non è certo il posto per Bez e compagnia. Nel video di “Ooo La La To Panama” fa quasi sorridere vedere Shaun Ryder con la sigaretta elettronica. Saperli ancora vivi, però, va davvero contro ogni più ottimistica previsione del tempo andato.