Anna Carol è una giovane artista di Bolzano che però negli ultimi anni ha vissuto a lungo all’estero. Folgorata da un soggiorno londinese, è però in quel di Rotterdam che sono nate alcune tracce che compongono questo scintillante Ep d’esordio, intitolato “Evoluzione”.

Già , la sua è un’evoluzione tangibile se pensiamo che a nome Carol Might Know,  la cantautrice trentina aveva dato due anni fa alle stampe un disco più allineato all’indie pop contemporaneo di matrice elettronica, oltretutto cantando in inglese. La conversione alla lingua di Dante è avvenuta in maniera naturale, una volta ristabilitasi in Italia e gli esiti sono felicissimi, a partire da “Quando tornerai”, ariosa ballata che apre i battenti, da lei interpretata in modo assai elegante.

“Amarsi un po’ ” ci conferma l’innata classe sopraffina dell’autrice ed è forte di un arrangiamento gentile e accattivante, dove l’elettronica fa capolino, colorandone qua e là  gli umori. Impressioni positive che si dipanano procedendo con gli ascolti dell’intensa “Com’è fragile”: anche qui il brano viene rivestito di suoni elettronici (mai invasivi però), con echi in lontananza di Francesca Michielin (nell’interpretazione) e di Joan Thiele, per struttura musicale.

In Anna Carol il connubio più riuscito fra la vicinanza al mondo indie e le sue istanze cantautorali, avviene tuttavia con la frizzante “Maldimare”, a mio avviso l’ideale biglietto da visita dell’intero lavoro.

Un soffio malinconico ma pieno di consapevolezza accompagna la veloce traccia eponima, a chiudere il cerchio su questa prima tappa di un’artista che saremo ben curiosi di vedere all’opera in futuro.

E in cuor nostro confidiamo in una sua ulteriore fragorosa crescita, viste le ottime premesse iniziali.