Si rivede il fragoroso side project fondato da Davide Chiari (Tin Woodman) che coinvolge, dopo la composizione dei nove brani d’esordio, Federico Mariotto (Sartoria Volume) alla batteria e Stefano Vanoni (Hachiman, One Eyed Jack) al basso.

Alla base di tutto ci sono ascolti ripetuti di Led Zeppelin, Black Sabbath, Weed, Orang Utan, Rory Gallagher, Jeff Beck e di altri affini che non hanno mai smesso di girare sul
piatto di Davide Chiari, che si è lasciato ispirare per la realizzazione dell’opera prima.
Federico e Stefano hanno sposato il progetto e ne sono divenuti parte attiva ed integrante in quanto lussuriosi amanti delle stesse sorgenti musicali.

La band ci delizia intanto con “CCTV”, brano interamente ideato e registrato durante il lockdown delle scorse settimane, utilizzando perlopiù il registratore degli smartphones ed altre poche apparecchiature a disposizione nelle rispettive case di Dave, Fred e Steve.
Il risultato è grezzo e d’impatto, con sonorità  e stile orientato verso gli MC5 e Stooges un po’ più muscolari. Il testo parla della velocità  di accesso alle risorse che ci offre e con cui ci illude il web, la televisione, la radio, gli streaming e tutte le tecnologie di informazione che influenzano le nostre vite ogni giorno.

Le note stampa ci fanno notare che “con CCTV si vuole denunciare il male che potrebbe celarsi tra la connessione server e hosts, continua e pericolosamente a senso unico. Molti di noi possono continuare a navigare senza travisare l’informazione, qualcun’altro si perderà  in questo vasto oceano di rumore“.