A parte l’EP “Bad Thing” del 2017 (a cui aveva collaborato anche Iggy Pop) e una manciata di singoli usciti lo stesso anno, era dal giugno 2015, data di pubblicazione del loro sophomore “Wild Nights”, che le PINS non si facevano sentire: lo scorso weekend, invece, il trio tutto al femminile di Manchester è tornato con questa attesa nuova opera.

Per la band composta da Faith Vern (voce, chitarra), Lois MacDonald (chitarra) e Kyoko Swan (basso), questo è il primo album dopo la dipartita della sezione ritmica originale: prodotto da Rich Woodcrafts, il nuovo disco vede, tra gli altri, Nathan Saoudi dei Fat White Family alle tastiere.

Con questo terzo LP le PINS modificano le loro sonorità  rispetto a quanto ci avevano abituato con i due lavori precedenti: le loro canzoni diventano meno punk, ma più dancey e sporche grazie al continuo uso di synth e drum-machine in tutte le dieci canzoni presenti.

L’inizio non è certo dei migliori con il singolo e title-track “Hot Slick” che, con le sue penetranti linee di basso e le sue sensazioni elettroniche, mette sì voglia di ballare, ma non brilla certo per innovazione e anche le sue armonie, poste nella parte finale della canzone, sembrano totalmente fuori luogo.

“Ponytail” è un tentativo di alt-pop non troppo riuscito soprattutto a causa di una produzione moderna che non porta da nessuna parte e di synth inutilmente rumorosi; va un po’ meglio, invece, con “Daisies” che è apprezzabile per le sue buone sensazioni melodiche.

“Love You To Death” è senza dubbio il brano più intrigante di questo “Hot Slick” grazie a quella sua atmosfera sinistra ed elettrizzante e a quella sua grande energia, anche se avremmo fatto volentieri a meno di ascoltare l’intervento di Mark Vernon dei Leather Party, marito della frontwoman Faith, che rischia di rendere cupa anche una traccia brillante come questa.

“Read My Lips”, invece, è uno dei pezzi migliori del disco, grazie alla sua energia, alla sua potenza, ma anche alla sua giocosità  e alla sua buona vena melodica.

Sebbene sia apprezzabile il tentativo delle PINS di reinventarsi e di sperimentare su nuovi territori e non manchino alcuni spunti interessanti e gradevoli, non tutto su “Hot Slick” sembra andare come dovrebbe: queste nuove sonorità  non sempre sembrano funzionare per loro, tanto che spesso si rischia di cadere nella noia, cercando di passare alla traccia successiva. Le attendiamo alla prossima prova nella speranza che non si siano perse per strada.

Photo Credit: Paul Hudson from United Kingdom / CC BY