C’è un’etichetta prestigiosa come la Bella Union dietro il debutto sulla lunga distanza di A.A. Williams, nome forse non molto noto ma destinato a far parlar bene di sè nel prossimo futuro. La collaborazione con i giapponesi MONO (“Exit In Darkness”) e una serie di concerti d’apertura per gruppi prestigiosi come Cult Of Luna, Russian Circles, Explosions In The Sky, Nordic Giants e Sisters Of Mercy fanno capire quanto eclettica possa essere la proposta di questa musicista inglese.

Un passato con solidi studi di musica classica alle spalle, l’amore per il pianoforte e il violoncello che ha suonato per anni accompagnando composizioni altrui, fino alla scoperta adolescenziale di gruppi come Deftones e Meshuggah che le hanno cambiato la vita facendole imbracciare la chitarra. Questa in pillole la storia di A.A. Williams che dopo un EP omonimo l’anno scorso arriva ai quarantadue minuti di “Forever Blue” con le idee chiare.

Atmosfere eleganti mutuate dal post rock e dalla parte meno aggressiva del metal in chiave sia acustica che sinfonica (lo si sente chiaramente nell’intensa “Melt” e nella struggente “Love And Pain”) arrangiamenti sofisticati e una voce meravigliosamente calda, fragile e sicura di sè allo stesso tempo caratterizzano otto brani registrati nella camera da letto dell’appartamento in cui la Williams vive col marito e bassista Thomas Williams mentre la batteria di Geoff Holroyde è stata aggiunta successivamente.

Un tenue, oscuro languore e un senso di minaccia costante, emozioni tenute a freno ma sempre sul punto di prendere il sopravvento s’inseguono tra le note di “All I Asked For (Was To End It All)” suite d’apertura ben costruita e portata a termine con efficacia, nel ritmo cadenzato di confessioni a cuore aperto come “Wait” e “I’m Fine”.

Tre duetti permettono al disco di spiccare il volo. “Dirt” dal dolce, toccante incedere folk in cui appare Tom Fleming (ex Wild Beasts ora One True Pairing) e la sua voce baritonale s’intende alla perfezione con quella della Williams ; la dolorosa “Fearless” che cresce lentamente fino a esplodere con l’arrivo del potente timbro growl di Johannes Persson dei Cult Of Luna; la ben più riflessiva e romantica “Glimmer” insieme all’altro Cult Of Luna Fredrik Kihlberg.

“Forever Blue” riesce a mettere insieme mondi diversi con semplicità  solo apparente, in realtà  dietro c’è un grosso lavoro di sintesi sonora e emotiva raro di questi tempi, merito anche del supporto di un ingegnere del suono versatile come Adrian Hall. Non cerca il virtuosismo ad ogni costo A.A. Williams ma coglie l’attimo fuggente in un album già  maturo e ricco di significato.

Credit foto: Bella Union