La storica etichetta indipendente Burger Records è stata accusata di “creare” un terreno fertile per comportamenti approfittatori, basati su una cattiva condotta sessuale. Sono state avanzate accuse di aggressione sessuale contro i firmatari di Burger Records e loro associati, tra cui membri di The Growlers, The Frights, The Buttertones, SWMRS e Cosmonauts.

Molte delle accuse si ritorvano su una pagina Instagram chiamata Lured_By_Burger_Records, che è stata lanciata nella speranza di “amplificare le voci e supportare quelli che che sono state vittime di attacco sessuale da parte di approfittatori coinvolti con Burger Records”. Numerosi post raccontano casi in cui giovani ragazze minorenni sono state invitate nella stanza, sul retro del negozio,   della Burger Records a Fullerton, in California, solo per essere sfruttate da uomini più anziani, associati all’etichetta.

Su un post anonimo una ragazza ha affermato che aveva solo 15 anni quando è stata “accolta nelle stanze di Fullerton con gruppi uomini adulti che hanno offerto alcol, droghe”.

In una dichiarazione rilasciata lunedì sera, la Burger Records si è impegnata ad “apportare importanti cambiamenti strutturali all’etichetta e creare e attuare misure politiche valide e pronte per affrontare questa modalità  che ha permesso che si verificassero tali danni“. Il co-fondatore Sean Bohrman passerà  a “un ruolo di transizione nell’ l’etichetta“, mentre il co-fondatore Lee Rickardabbandonerà  immediatamente il suo ruolo di presidente dell’etichetta e perderà  ogni interesse su di essa“. Jessa Zapor-Grey assumerà  il ruolo di presidente dell’etichetta provvisoria.

Inoltre, “per creare una chiara delineazione tra la vecchia e la nuova Burger Records, l’etichetta diventerà  BRGR RECS. Inoltre, nascerà  BRGRRRL, che servirà  a dare alle donne artiste una piattaforma e un supporto per la crescita come musiciste“.

L’etichetta si è anche impegnata a pagare i servizi di consulenza per coloro che hanno subito tale trauma, promette di fornire uno spazio sicuro dedicato alle donne in tutti gli eventi BRGR RECS; attuerà  una politica di tolleranza zero in materia di “illeciti e approfittatori sessuali” per tutti gli atti firmati e non si assocerà  più al Burger Records Shop, che avrà  un nuovo nome.

Estendiamo le nostre scuse più profonde a chiunque abbia subito danni irreparabili a causa di qualsiasi esperienza avvenuta nella scena musicale collegata alla Burger. Siamo profondamente dispiaciuti per il ruolo che la Burger ha svolto nel perpetuare un cultura basata su una mascolinità  tossica“, ha affermato l’etichetta in una dichiarazione.

Al di là  delle accuse mosse contro lo staff dell’etichetta, anche molti artisti firmati o associati alla Burger Records sono stati accusati di una simile cattiva condotta.

UPDATE 22/07/2020: Oggi la presidentessa a interim Jessa Zapor-Grey ha rilasciato una dichiarazione im cui spiega che non ha più intenzione di accettare la posizione: “Nell’ultimo anno e mezzo, ho lavorato con la Burger Records e con gli artisti della Burger per le comunicazioni e collaborazioni su base contrattuale.
Lo scorso fine settimana mi è stato chiesto di assumere il ruolo di presidente ad interim del marchio con la speranza di poter riformare l’etichetta in qualcosa di meglio per il bene di tutti voi, artisti. Il mio piano era di iniziare rapidamente a fare delle stime e valutare se una parte dell’etichetta potesse forse essere recuperata e trasformata in qualcosa di meglio, quindi alla fine consegnare un’etichetta funzionante a una futura amministrazione estranea ai fondatori della label o, se scoprissi che la ricostruzione non è possibile, invece organizzare e preparare l’etichetta per la chiusura.
Quando mi è stato chiesto di assumere questo ruolo, mi aspettavo una reazione negativa per la mia decisione di accettare, ma credevo che l’opportunità  di avere un ruolo nell’effettuare un cambiamento positivo reale e duraturo all’interno delle scene musicali indie e della Burger valevasse il rischio.
Dopo un’ulteriore controllo, ho informato Burger Records che non credo più che sarò in grado di raggiungere i miei obiettivi previsti assumendo il ruolo di leader della Burger nel clima attuale. Pertanto, ho deciso di allontanarmi completamente dall’etichetta per concentrarmi sugli altri miei progetti.”

Raggiunto da Pitchfork, uno dei fondatori, Sean Bohrman ha dichiarato: “Abbiamo deciso di chiudere l’etichetta” e, alla richiesta di ulteriori commenti, ha inviato il famoso video di Porky Pig che recita: “That’s all folks”. I canali social – Facebook, Twitter e Instagram – della label californiana sono stati chiusi e la musica dei suoi artisti sta per essere tolta dai servizi streaming. Bohrman ha poi aggiunto che tutti gli artisti della Burger Records posseggono i diritti integrali sulla loro musica e sono quindi liberi di ripubblicare i loro lavori.