Daniel Ek, CEO di Spotify, in una recente intervista con Music Ally, afferma come “ai musicisti potrebbe non bastare pubblicare musica solo una volta ogni tre o quattro anni“. Il discorso di Ek si inserisce nella diatria sui soldi che Spotify dovrebbe versare ai musicisti, facendo notare come il mondo della musica sia ormai cambiato e in costante evoluzione, per cui anche chi fa musica dovrebbe adeguarsi ai cambiamenti.

Alcuni artisti che in passato avevano fatto bene, potrebbero non avere simili risultati in futuo. Non sarà  possibile registrare musica una volta ogni tre o quattro anni, non possono pensare che sarà  sufficiente. Ai musicisti famosi si richiede impegno maggiore, più coerente e prolungato rispetto al passato, continuo con i loro fan, con i quali è doveroso mantenere un dialogo continuo“.

Diciamo che l’uscita, che pare trasformare i musicisti in contabili più che spinti da vera urgenza creativa non è piaciuta a chi sta dall’altra parte della barricata. Se Zola Jesus vede gli artisti come dei robot, c’è anche chi non si è risparmiato nei “complimenti”.