Dopo l’ottimo “May Your Kindness Remain”, uscito nel marzo 2018, Courtney Marie Andrews ritorna con quello che è il suo settimo LP: prodotto da Andrew Sarlo (Big Thief, Chastity Belt, Hand Habits, Bon Iver), il nuovo disco vede come unici altri musicisti James Krivchenia, batterista proprio dei Big Thief e Matthew Davidson (pedal-steel, basso, tastiere), altro collaboratore della band di Brooklyn, oltre che componente dei Twain.

Come ci spiega la musicista nativa di Phoenix nella press-release, il disco tratta di un tema duro come la fine della sua relazione sentimentale (durata nove anni) e ci racconta del suo dolore, della sua solitudine e dei suoi sforzi per ritrovare se stessa.

“Burlap String” apre l’album con un’atmosfera assolutamente riflessiva, una leggera chitarra acustica, la pedal-steel, un drumming mai troppo pesante e dolci panorami country-folk, ma è soprattutto la voce della Andrews, seppur dolorosa, a riempire lo spazio con la sua dolcezza e la sua sincerità .

Mentre il piano e la sei corde acustica rimangono in sottofondo, sono i vocals di Courtney Marie a dare una profondità  sentimentale a “If I Told”, grazie anche alle sue sempre incantevoli armonie.

“Carnival Dream”, disegnata con un piano malinconico e la batteria quasi militaresca di Krivchenia, ha un’atmosfera decisamente più cupa e dolorosa, ma subito dopo è la pur intima title-track “Old Flowers” a presentare una maggiore luminosità  e, nei sempre bellissimi e intensi vocals della musicista dell’Arizona, troviamo un velo di positività , oltre a una grande passione.

Il brillante singolo “It Must Be Someone Else’s Fault” poi si sposta su territori country classici e gentili ed è probabilmente il pezzo più “pop” del disco, seppure sempre molto sincero e delicato (ottime le sue armonie), mentre il commovente “Ships In The Night” chiude questo viaggio personale in maniera incredibilmente scarna con i morbidi vocals della Andrews che esprimono ancora una volta una grande forza emotiva.

Il dolore, la perdita, ma anche la voglia di ripartire e costruire qualcosa di nuovo e di positivo sono sentimenti inclusi all’interno di “Old Flowers”: con questo settimo album la ventinovenne di Phoenix colpisce ancora dritto al cuore e lo fa con una potenza rara ““ certamente non strumentale, bensì emotiva: noi non possiamo che ascoltarlo in silenzio e rimanere incantati dalla sua musica.