Il progetto musicale The Rentals che porta la firma di Matt Sharp, bassista e co-fondatore dei Weezer, è giunto al quarto album a sei anni di distanza da “Lost in Alphaville” e questa volta si avviluppa intorno ad un piano alquanto ambizioso e “strategico”, ma ben riuscito, probabilmente il migliore, anzi, sicuramente il migliore.

Questo “Q36” infatti è un album doppio che si dipana per oltre un’ora nelle ben sedici diversificate tracce tra viaggi spaziali e racconti fantascientifici. E Sharp ha pensato che il modo migliore per raccontare le sue storie fosse quello di rilasciare una canzone per volta nel corso degli ultimi mesi.

Ognuno dei brani del disco, infatti, si caratterizza da una narrativa che propone una  ben determinata vicenda come la missione dell’Apollo 11   in “Forgotten Astronaut” oppure del disastro dello Space Shuttle Challenger in “Great Big Blue”.

Affiancato da nuovi compagni di merenda ossia dal chitarrista degli Yeah Yeah Yeahs, Nick Zinner, e dal batterista dei The Killers, Ronnie Vannucci, il buon Sharp ha deciso che alla cabina di regia doveva esserci in questa puntata l’amico Dave Fridmann che già  aveva lavorato nei Weezer in occasione dell’album”Pinkerton” del 1996 nonchè collaboratore dei Flaming Lips.

Le distorsioni dell’opener “Shake your diamonds” prestano il fianco alla successiva allegria di “Nowhere Girl”, di Weezer memoria, la quale insieme a “Spaceshifts” dettano la linea piu catchy del disco con bei scanditi refrain ottimi per rinfrancar lo spirito (parafrasando una nota frase) tra un pianeta, pardon brano, e l’altro, sotto soavi e nostalgiche melodie.

Nell’incedere tranquillo del pop psichedelico “Above This Broken World” e nella ricercata ballad “9th Configuration”, brano “spaziale” nel senso che è davvero bello (ma in quest’album pare opportuno specificare), c’è tutto il potenziale di Sharp che si è adoperato come non mai per impacchettare un prodotto machiavellico ma anche alla portata di tutti.

E nemmeno pesa il lauto minutaggio perchè nella dimensione dei brani ogni tassello è arricchito da elementi apprezzabili che si dimostrano ben presto riconoscibili.

Sharp è un ottimo interprete oltre che buon musicista e di questo lui ne è consapevole ancorchè il fare malizioso non intacca minimamente il suo progetto per quanto ambizioso ed eccentrico si possa rilevare, sia nel sound che nei testi.

Photo Credit: Gaizka Peà±afiel / CC0